La Nuova Sardegna

Olbia

Strada per Monte Pinu, nuovo incontro il 22

di Serena Lullia
Strada per Monte Pinu, nuovo incontro il 22

La Regione contraria alla fine del regime commissariale proposto dall’Anas. L’opera attesa da 2 anni

07 dicembre 2015
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OLBIA. Un cantiere fatto solo di parole. Per ora la ricostruzione della strada per Monte Pinu è un impegno della politica lungo due anni. Da quando un tratto di asfalto sprofondò sotto il diluvio, inghiottendo tre vite il 18 novembre 2013. Il 22 dicembre Regione, Anas e Protezione civile si siederanno al nuovo tavolo di lavoro. Un incontro armato. L'assessore regionale ai Lavori pubblici, Paolo Maninchedda non intende accettare proposte diverse dal regime commissariale per realizzare l'opera pubblica, tra l’altro in scadenza questo mese. Con il regime ordinario la Gallura dovrebbe aspettare almeno altri otto anni prima di ricucire la ferita sulla provinciale che collega Olbia a Tempio.

Il vertice. Sul suo blog l'assessore Maninchedda dà l’annuncio. «Il 22 ci sarà un cordialissimo incontro – si legge nel diario virtuale –. Noi sosteniamo che il ponte deve essere ricostruito in regime commissariale. L'Anas non dice di no ma neanche di sì, la Protezione civile fa la parte di papa Francesco e invita all’amore fraterno. Nel frattempo, bisogna modificare un accordo programma quadro affinché le risorse finanziarie individuate possano essere spese».

La proposta Anas. Un mese fa l'Anas ha proposto di stralciare la provinciale 38 dal piano del commissario e passare al regime ordinario. Il governatore Francesco Pigliaru ha subito scritto al ministro delle infrastrutture Graziano Delrio per manifestare la sua contrarietà a questa ipotesi. Per il presidente la ricostruzione di quel tratto di strada ha carattere di urgenza.

Le risorse disponibili. Il paradosso è che i soldi per l’opera ci sono. L'Anas ha a disposizione 25 milioni e mezzo di euro per ripristinare la strada. 10 sono già nelle casse dell’Anas; 15 li ha messi la Regione. Ma il cantiere è rimasto incastrato negli ingranaggi della burocrazia.

Non solo viabilità. Le conseguenze del crollo della strada non riguardano solo la viabilità e la difficoltà nel raggiungere Tempio. Un intero quartiere, quello di via Barcellona, è stato cancellato da molti automobilisti. A pagarne le conseguenze le tante attività commerciali che dal traffico verso Tempio traevano vantaggi. Un calo verticale degli incassi che va dal 30 al 40 per cento.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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