La Nuova Sardegna

Olbia

stalking tra donne

Olbiese perseguitata per mesi dall’ex moglie del compagno

Olbiese perseguitata per mesi dall’ex moglie del compagno

OLBIA. Un caso di stalking. Molto particolare. Perché la vittimas è una donna (olbiese), ma l’aggressore anche (una quarantenne napoletana). La causa scatenante della violenza, verbale, psicologica,...

12 dicembre 2015
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OLBIA. Un caso di stalking. Molto particolare. Perché la vittimas è una donna (olbiese), ma l’aggressore anche (una quarantenne napoletana). La causa scatenante della violenza, verbale, psicologica, anche fisica, è stato un uomo. Che aveva lasciato la seconda e, dopo un po’, aveva avviato una relazione con la prima. Con un provvedimento del magistrato che, ora, mette fine a mesi e mesi di tensioni.

I carabinieri di Olbia hanno infatti notificato alla donna, 40 anni, originaria della provincia di Napoli ma residente a Olbia, un'ordinanza di divieto di avvicinamento alla sua “rivale” olbiese, di 42 anni.

Il provvedimento cautelare, con cui vengono contestati all’indagata i reati di atti persecutori (stalking), lesioni personali, ingiurie e diffamazione, è stato emesso dal gip del tribunale di Tempio, Marco Contu, su richiesta del sostituto procuratore, Angelo Beccu, che ha concordato con le indagini dei carabinieri a seguito della presentazione di una dettagliata denuncia della vittima.

I fatti hanno avuto inizio ad agosto del 2015, quando l’indagata napoletana aveva scoperto che l’ex marito, un olbiese di 36 anni, aveva allacciato una relazione sentimentale e di convivenza con la vittima olbiese.

La reazione della napoletana è stata violenta. La donna, per ristabilire l’esclusività del rapporto con il marito, come sostengono i carabinieri in un comunicato, aveva cominciato a perseguitare la donna olbiese con reiterate intimidazioni, intrusioni nella vita privata e sul suo posto di lavoro, sino ad arrivare all’aggressione fisica avvenuta nell’abitazione della vittima.

Dopo mesi e mesi di indagini, i militari del comando di Olbia hanno portato la Procura, visti gli atti, a chiedere il provvedimento con cui alla napoletana viene impedito di avvicinarsi alla sua vittima, in qualunque posto si trovi.

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