La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, aggressioni: sempre più donne ai corsi di autodifesa

Il maestro Roberto Dettori allena una sua allieva
Il maestro Roberto Dettori allena una sua allieva

Il maestro Roberto Dettori: «Vincere senza combattere, ma se serve le mie allieve sanno come e dove colpire»

23 dicembre 2015
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OLBIA. «Qualche tempo fa si è rivolta me una giovane studentessa. Era disperata, terrorizzata. Era stata quasi violentata da un conoscente, del quale lei pensava potesse fidarsi. Ha fatto in tempo ad aprire la portiera della macchina e a scappare. Di fronte a una paura incontenibile, quella ragazza ha voluto reagire e ha frequentato uno dei miei corsi di difesa personale».

A parlare è Roberto Dettori, maestro di Jeet kune do (l’arte di Bruce Lee) alla “Combat e Fitness”, ed è sempre lui a dire che «Carla (nome di fantasia) ha raggiunto il suo obiettivo. Oggi si sente più sicura, è in grado di difendersi. Il destino ha voluto che si ritrovasse in una situazione di difficoltà di fronte a un uomo che voleva aggredirla. Ma è riuscita a farlo fuggire».

E’ una delle tante storie di donne vittime di violenza e aggressioni che hanno deciso di andare oltre la denuncia presentata alle forze dell’ordine. Donne che sanno anche che c’è un’associazione (Prospettiva Donna) sempre pronta a tendere una mano, ma sono sempre di più quelle che vogliono anche imparare a difendersi. E così frequentano le palestre che possono garantire loro questo tipo di aiuto.

"Ci sono donne di ogni età che frequentano le mie lezioni: io sono maestro di jeet kune do e, quindi, insegno le tecniche per potersi difendersi, non per combattere. Si sono rivolte a me anche tante donne sposate che venivano picchiate dai mariti, donne che hanno subìto aggressioni o vittime di stalking. La frase che ripeto sempre a tutte loro è che si “deve vincere senza combattere”. Il mio obiettivo, infatti, è sempre quello di evitare la colluttazione, ma se arrivi a quel punto perché hai di fronte qualcuno che perde il controllo, allora la donna deve essere in grado di colpire in modo preciso, rapido ed efficace soprattutto nelle parti più sensibili".

"Ovviamente - prosegue Dettori -, a seconda del fisico delle mie allieve, lavoro in modo diverso. E’ ovvio che dalla donna in sovrappeso non posso pretendere dei calci al volo, ed è per questo che in una lezione di gruppo intervengo sempre individualmente per ottenere il meglio da ognuna. Sono molto soddisfatto, perché tante mie ex allieve sono venute a ringraziarmi a distanza di tempo soprattutto perché si sentono molto più sicure. E questo è un grande risultato. In molti casi, le donne che si sono trovate vicino a un aggressore, che si trattasse di un marito, di un fidanzato o di un amico manesco, hanno assunto la posizione di difesa defilata, senza aver bisogno di arrivare a colpire».

Ma quello che dà in palestra Roberto Dettori, come molti altri maestri, è anche un aiuto psicologico. Nessuno vuole creare “guerrieri in rosa” «perché le lezioni diventano principalmente un percorso di crescita personale per acquisire autostima, autocontrollo e più consapevolezza delle proprie possibilità fisiche e mentali». (s.p.)

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