La Nuova Sardegna

Olbia

Tassa di soggiorno a Olbia, si pagherà per 7 mesi

Serena Lullia
Tassa di soggiorno a Olbia, si pagherà per 7 mesi

L’imposta scatterà dal primo aprile al 31 ottobre. Il tariffario varia: 1,30 euro nei 3 stelle e b&b, 5 euro nelle ville di lusso

03 gennaio 2016
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OLBIA. L’imposta sulle vacanze è servita. Ma solo per sette mesi all’anno, dal primo aprile al 31 ottobre. Il Comune vara la tassa di soggiorno soft. Da un minimo di 1,30 euro al giorno per chi prenota in un 3 stelle fino a 4 euro per un soggiorno in un albergo a 5 stelle e 5 euro in una villa di lusso. La quota destinata a finanziare gli investimenti comunali sul turismo si pagherà solo per sette giorni, negli hotel ma anche nei residence e nelle seconde case. Non la pagheranno gli over 65 e gli under 18.

Imposta di Natale. Il tariffario della tassa di soggiorno arriva sul tavolo della giunta Giovannelli alla vigilia di Natale. Ma non si tratta di un “regalo” a sorpresa per la categoria dell’accoglienza. Per mesi albergatori e amministratori si sono confrontati su un provvedimento ad alto tasso di polemica. L'associazione albergatori di Olbia e Federalberghi non avevano nascosto la loro assoluta contrarietà al balzello delle vacanze. Ma avevano deciso di sedersi al tavolo del dialogo comprendendo le motivazioni del Comune. Trovare nuove risorse per il turismo e compensare bilanci prosciugati dall'aridità di finanziamenti statali e regionali. Il faccia a faccia è durato sei mesi. Due le condizioni imposte dagli albergatori. Una tassa democratica, estesa all’intero settore dell’accoglienza, residence e seconde case comprese. L’utilizzo delle risorse esclusivamente per finanziare interventi per migliorare la Olbia turistica.

Countdown. Non sarà un pesce d’aprile. L’imposta scatterà il primo aprile e resterà valida fino al 31 ottobre. «Da novembre a marzo i turisti sono davvero pochi e si rischiava di colpire solo quelle persone che magari vengono in città per lavoro, come i rappresentanti – spiega il presidente dell’assoalbergatori di Olbia Fabio Fiori –. Abbiamo invece concordato di limitarne l’applicazione al periodo aprile-ottobre, nel quale si concentra il 95% delle presenze».

Tariffe. Sono previste tariffe diverse a seconda del tipo di struttura in cui il turista soggiornerà.

Calcolo delle stelle. Negli hotel con una, due e tre stelle si spenderà 1,30 al giorno per un massimo di 7 giorni. Se la vacanza durerà oltre una settimana, dall’ottavo giorno non si dovrà versare più nulla. 1,50 euro la quota prevista per i 4 stelle, la categoria più numerosa in città; 3 euro al giorno nei 5 stelle.

Altre strutture. 1 euro al giorno verrà pagato dai campeggiatori; 1,30 negli agriturismo, turismo rurale, affitta camere, bed & breakfast; 1,50 in case vacanze, residence, alloggi e abitazioni in affitto; 5 euro per ogni giorno trascorso in una villa di lusso.

Il pagamento. Il ruolo di esattori dell’imposta spetta agli imprenditori dell’accoglienza. La quota giornaliera si pagherà insieme alla stanza di albergo o con l’affitto della casa vacanze. Ogni tre mesi le quote verranno versate al Comune, che dovrà usare quei soldi con finalità turistiche e ambientali. La destinazione delle risorse sarà decisa da una commissione di cui farà parte anche un componente dell'associazione albergatori di Olbia. Si stima un incasso di 2 milioni di euro.

Olbia card. Gli albergatori e il Comune hanno trovato il modo per rendere meno antipatica l'imposta di soggiorno. Ogni turista riceverà una Olbia card, una carta fedeltà che darà diritto a una serie di sconti. Bus, taxi, negozi, siti archeologici. I dettagli delle agevolazioni saranno definiti in questi mesi. «Faremo recuperare ai turisti i soldi che gli verranno chiesti per il soggiorno in città – commenta Fiori –. Il loro contributo economico per rendere Olbia più bella sarà nulla in confronto ai risparmi che la card garantirà. È questa la nostra sfida, far passare questo messaggio».

Danni limitati. Il Comune voleva far scattare l'imposta di soggiorno il 25 luglio 2015, per tutto l’anno e con tariffe di lusso. 5 euro per ogni notte di soggiorno in un 5 stelle, 4 euro per un quattro stelle, 3 per un tre stelle. L’associazione degli albergatori ha presentato al Comune un piano democratico della tassa basato sui numeri, le presenze, la disponibilità di posti letto sia negli hotel che nei residence e nelle seconde case, il coefficiente di occupazione.

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