La Nuova Sardegna

Olbia

il caso

Olbia, acqua non potabile ma a peso d’oro

Serena Lullia
Il livello dell'acqua nell'invaso del Liscia è allarmante
Il livello dell'acqua nell'invaso del Liscia è allarmante

Il nuovo divieto riporta a galla anche i disagi legati ai costi. Dal 2011 al 2015 le bollette in Sardegna sono aumentate del 22% 

07 gennaio 2016
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OLBIA. L’illusione è durata una manciata di settimane. Venti giorni per la precisione, dopo una sete lunga 48 giorni. L’acqua non è di nuovo potabile, e oltre al manganese le analisi della Asl hanno rivelato anche la presenza di alluminio. Componenti pericolose per la salute umana, che dovranno essere giustificate da Abbanoa. Il manganese, che aveva costretto il sindaco a emettere la prima ordinanza il 27 ottobre veniva giustificato dall’ente gestore con la siccità. Il basso livello di acqua nella diga costringeva le pompe a pescare nel fondo. In contemporanea però erano partiti i lavori nel potabilizzatore, considerato da qualcuno il vero responsabile delle impurità delle acque. Dopo la revoca dell’ordinanza il 15 dicembre, solo nella zona dell’aeroporto era rimasto il divieto di usare l’acqua per scopi umani. Due giorni fa il nuovo stop. E la rabbia della gente. Anche perché i cittadini continuano a pagare l’acqua come se fosse potabile.

Acqua salata. In realtà rispetto al resto d’Italia i costi in Sardegna, uguali per tutte le province, sono addirittura leggermente più bassi rispetto alla media nazionale. Nel 2015 una famiglia sarda formata da tre persone che ha consumato 150 metri cubi di acqua ha pagato una bolletta leggermente superiore a 270 euro. La media nazionale è di 276 euro. Bene in rapporto alle cifre del resto d’Italia, male se paragonato ai costi di quattro anni fa. 59 euro in più. Tra il 2011 e il 2015, infatti, le bollette sono aumentate del 22 per cento: da 217 euro a 276.

I lavori al potabilizzatore. Abbanoa ha avviato le manutenzioni sul potabilizzatore dell'Agnata. Interventi per 4 milioni di euro, considerati necessari per migliorare la qualità dell’acqua erogata. Le manutenzioni straordinarie sono state anticipate e già concluse. Il piano di emergenza prevede anche la posa in opera di varie apparecchiature nel trattamento dei fanghi. Sono da ultimare le gare per la fornitura e il trasporto in impianto di una centrifuga in allestimento amovibile per il trattamento dei fanghi e per la fornitura e trasporto in impianto di pirolusite, minerale utilizzato nel trattamento delle acque per la rimozione di ferro e manganese. L'investimento di 4 milioni di euro sul potabilizzatore, secondo Abbanoa, consentirà lavori che verranno completati entro il 2017. 400 mila euro sono pronti. Fondi destinati anche al potenziamento dell'impianto di potabilizzazione del Liscia "Agnata".

Le denunce. Stanco di essere linciato per colpe non sue il sindaco Gianni Giovannelli intende denunciare la situazione all’autorità giudiziaria perché faccia chiarezza.

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