La Nuova Sardegna

Olbia

Sforbiciata agli espropri, passano da 100 a 50 ettari

di Serena Lullia
Sforbiciata agli espropri, passano da 100 a 50 ettari

Il Consiglio deve approvare la variante per realizzare le vasche di laminazione I cittadini potranno presentare delle osservazioni che dovranno essere valutate

28 febbraio 2016
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OLBIA. Il Comune dà una sforbiciata agli espropri per realizzare le vasche di laminazione. I cento ettari inizialmente calcolati dal Piano Mancini per fare posto alle opere più importanti del progetto anti-alluvione passano a 50. Il provvedimento sarà sancito con l’approvazione della variante urbanistica in discussione martedì in Consiglio comunale.

La variante. Con la variante l’aula di Poltu Quadu apporrà un vincolo sui terreni da espropriare, prima ancora che le aree vengano acquisite dal Comune. I 100 ettari calcolati inizialmente verranno dimezzati. «Questo perché il Piano Mancini dà una soluzione – spiega l’assessore all’Urbanistica Carlo Careddu –. Poi quando si progetta l’opera e la si individua in modo dettagliato e puntuale sul campo, si ha l’ingombro preciso».

Le osservazioni. Dopo il via libera alla variante urbanistica da parte del Consiglio, i cittadini proprietari dei terreni interessati dall’esproprio potranno presentare delle osservazioni. «Una ulteriore forma di tutela degli interessi legittimi – aggiunge l’assessore Careddu –. Dopo l’adozione verranno fissati dei tempi entro i quali potranno essere presentate delle osservazioni che dovranno essere poi valutate per l’approvazione definitiva».

L’elenco choc. Nel mese di settembre il Comune aveva pubblicato l’elenco dei destinatari del provvedimento di esproprio. All’albo pretorio era comparsa lista con i nomi e i cognomi dei 700 cittadini interessati da una possibile azione del Comune. L’elenco aveva creato il panico tra i cittadini e la bufera all’interno della stessa maggioranza. Il timore principale era che sotto i colpi della benna ci finissero le case.

Nessuna casa abbattuta. L’assessore Careddu, oggi come allora chiarisce, che la realizzazione delle opere per la mitigazione del rischio idraulico non prevede l’ abbattimento delle case. Al massimo di qualche muro di cinta, ma solo se strettamente necessario. «L’obiettivo del Piano Mancini non è cancellare ma salvare le case di Olbia», hanno ribadito più volte dal Comune.

Verso i bandi. Tra gli interventi anti-alluvione in programma, ma non soggetti ai tempi lunghi della Valutazione ambientale strategica ci sono il ponte di Isticcadeddu e l’abbattimento della rampa di via Roma. I bandi per realizzare le due opere sono in pubblicazione.

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