La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, l’iter del piano Mancini si avvicina al traguardo

di Enrico Gaviano
L'illustrazione del piano Mancini in aula consiliare
L'illustrazione del piano Mancini in aula consiliare

Esame dell’impatto ambientale e istruttoria della variante al Pai in aula consiliare. Le perplessità di Pizzadili e Ferinaio. Nizzi: «Se vinco le elezioni lo cancelliamo»

06 aprile 2016
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OLBIA. Va avanti l’iter per l’apertura dei cantieri per la mitigazione del rischio idrogeologico. Ieri lungo pomeriggio in consiglio comunale, con l’aula affollata da almeno 150 persone. Sono state espletate due fondamentali passaggi: l’istruttoria pubblica dello studio di variante al Pai (piano di assetto idrogeologico) e la Via (valutazione di impatto ambientale) del progetto definitivo del Piano Mancini. Illustrazione dei tecnici del comune, dopo l’introduzione del sindaco Gianni Giovannelli, e poi via agli interventi in cui la campagna elettorale si è mischiata alle puntualizzazione piene di contrarietà di alcuni tecnici e alle preoccupazioni di altri cittadini.

Illustrazione e iter. La riunione è stata presieduta dall’assessore all’urbanistica Carlo Careddu, una delle anime di questa pianificazione, candidato sindaco del centrosinistra. Dopo l’introduzione del sindaco c’è stata una lunga illustrazione condotta dal dirigente del settore urbanistica Tino Azzena relativa al piano Mancini e alla valutazione d’impatto ambientale, seguita dagli interventi di alcuni tecnici del comune che hanno scandagliato in lungo e in largo il piano delle opere che serviranno a mitigare il rischio idrogeologico a Olb ia. In particolare, è stato ricapitolato tutto il progetto e spiegato perché le alternative prospettate sono state scartate. Un secondo passaggio ha riguardato la variante al Pai. Ancora Tino Azzena ha illustrato le oltre 50 osservazioni presentate dai cittadini.

L’iter successivo è stato spiegato dall’ingegner Mario Melis, tecnico della struttura dell’autorità d’ambito. Per quanto riguarda la variante al Pai, c’è tempo sino al 25 aprile per presentare le osservazioni. Anche per il quadro di interventi per la mitigazione possono essere presentate delle osservazioni, ma solo sulle simulazioni idrauliche e sulle aree di pericolosità. Dopo questo passaggio, conferenza di servizi che unirà ancora i due argomenti e, infine, approvazione da parte della Regione.

Interventi. Gli interventi, in cui è stato quasi costantemente bocciata l’idea delle vasche di laminazione, sono stati aperti da Settimo Nizzi, candidato sindaco del centrodestra, che ha bocciato duramente il piano Mancini. «Intanto occorre risolvere questa cosa delle Ferrovie dello stato. I binari sono il tappo che bloccano tutto e va fatto saltare. Comunque noi abbiamo un progetto diverso. E se fra 60 giorni vincessimo le elezioni, questo piano sarebbe subito cancellato». Tonino Pizzadili, candidato con Appeddu sindaco per Unidos, ha ribadito che «sono sempre stato contrario al progetto. Sbagliata la filosofia: l’acqua va tenuta fuori dalla città. Invece si faranno canali larghi anche 50 metri, con stravolgimento urbano e nessuna sicurezza che la cosa funzioni». Roberto Ferinaio, candidato di 5 stelle, ha invece ri ordato che «le nostre osservazioni sono state tutte puntualmente disattese. Qui si parla di miglior progetto possibile, ma è l’unico proposto. Sarà così? Non lo sapremo mai se non si farà un nuovo bando pubblico». Felice Catasta, del comitato “fuori l’acqua da Olbia” ha parlato di «incongruenze tecniche che sono una costante del progetto. Ci dicono di dare suggerimenti per migliorare il progetto? Impossibile, perché la filosofia è opposta: noi vogliamo tenere l’acqua fuori da Olbia». Infine Andrea Demuru dello studio d’Equipe. «Ci sarebbe piaciuto che il nostro progetto fosse stato esaminato e giudicato da un soggetto terzo e non da chi ha fatto il progetto che verrà utilizzato».

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