La Nuova Sardegna

Olbia

Arzachena, a giudizio per i 4 brasiliani morti nell'alluvione del 2013

di Giampiero Cocco
Arzachena, a giudizio per i 4 brasiliani morti nell'alluvione del 2013

Si è aperto il processo contro la proprietaria del seminterrato dove la famiglia Passoni restò intrappolata sott’acqua

08 aprile 2016
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ARZACHENA. Si è aperto ieri, nel tribunale di Tempio, il processo contro Nicolina Brunetta Poggianti, 70 anni, la imprenditrice originaria di Biella proprietaria della villetta di Arzachena nel cui seminterrato morirono, a causa dell'alluvione del 18 novembre 2013, i quattro componenti di una famiglia di italo brasiliani. La donna, assistita dall’avvocato Angelo Merlini, ieri mattina era presente nel’aula del tribunale dove si svolge il processo che la riguarda, ed era pronta a spiegare al magistrato, il giudice unico Elisabetta Carta, i motivi che l’avevano spinta a concedere in uso gratuito ilseminterrato alla sfortunatissima famiglia di itali brasiliani. Le sue dichiarazioni spontanee saranno ascoltate alla ripresa del processo, fissata per il 24 maggio prossimo, quando dovranno deporre i testi chiamati dalla pubblica accusa e quelli citati dalla difesa. La donna è stata accusata dalla procura della Repubblica di Tempio di omicidio colposo plurimo per aver ceduto, a titolo gratuito, il seminterrato di sua proprietà privo di agibilità nel quale trovarono la morte Isael Passoni, 44enne, la moglie Cleide Mara Rodrigues e i due figli Weriston Isael e Laine Kellen Passoni, di 21 e 17 anni.

Gli sfortunati componenti della famigliola italo brasiliani rimasero intrappolati nella tavernetta della villetta che la donna possiede a Lu Mulinu, nelle campagne di Arzachena. La terrificante tragedia avvenne durante il passaggio sulla Gallura del disastroso ciclone Cleopatra. Nessuno, sino al mattino successivo, si rese conto della tragedia. Come nessuno si è costituito parte civile nel processo per conto di quelle quattro morti.

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