Aeroporto, marzo da primato in Italia
I passeggeri aumentano del 50%, boom di stranieri (+87%). D’estate attesi 300mila arrivi in più. Male Alghero e Cagliari
OLBIA. L’«aereo lo attraversa, da nord a sud, in meno di un’ora» notava lo storico Braudel. Parlava del Mediterraneo attuale, così vicino, così veloce da percorrere da un capo all’altro, a differenza di quanto era successo per secoli, quando era ed era vissuto come «un mare immenso», con le navi alle «quali erano necessari due mesi per andare da Gibilterra a Istanbul». Da allora il «Mediterraneo si è ristretto, ogni giorno un po’». Oggi ancora di più. Con alcune sue zone saccheggiate e impaurite dal terrorismo islamico (Tunisia, Egitto), altre indebolite dalla crisi economica (Grecia), il Mediterraneo turistico, a sentire gli operatori, ad analizzare i primi flussi turistici, a verificare le prenotazioni per l’estate, sembra un affare di Italia, Spagna, Francia.
E quell’ora di volo di cui parlava Braudel sembra, in questo caso, favorire Olbia, la Costa Smeralda, destinazioni al centro del Mediterraneo, baricentriche in l’Europa. I dati sui passeggeri pubblicati giorni fa da Assaeroporti, l’associazione che raggruppa tutti gli scali italiani, hanno del clamoroso. Almeno per Olbia, almeno a livello percentuale. I numeri son quelli di marzo, mese della Pasqua. I passeggeri in Italia sono aumentati, rispetto a marzo del 2015, del 6%, la media tra l’impennata di quelli italiani (+3,7%) e il balzo ancora maggiore di quelli internazionali (+9,5%).
Ebbene in questi quadro super ottimistico, di ripresa vera, solida, Olbia ha un primato: è l’aeroporto che percentualmente ha avuto l’aumento più alto. I passeggeri del mese di marzo sono stati oltre 60 mila, con una crescita di quasi il 52% sullo stesso mese del 2015, quando erano stati poco meno di 40 mila. Analizzando i dati di Assaeroporti, poi, emerge una tendenza chiarissima: Olbia, la Gallura, la Costa Smeralda e l’area del Nuorese richiamano sempre più stranieri, anche in bassa stagione.
I passeggeri in arrivo dall’estero sono cresciuti della stratosferica percentuale dell’87%. Nessun aeroporto a quei livelli, in Italia. In assoluto, magari, possono sembrare piccoli numeri, perché al Costa Smeralda sono transitati quasi 8 mila turisti. Quasi 4 m ila in più di marzo 2015.
Si dirà: c’era la Pasqua di mezzo. Vero sino a un certo punto. Perché gli altri aeroporti sardi, Alghero e Cagliari, hanno invece subìto un calo. Lo scalo algherese, con l’addio di Ryanair a molte rotte, e quello del capoluogo hanno perso molti passeggeri stranieri (-14% il primo, -6% il secondo). Si sono difesi con quelli italiani (+2,3% Alghero, +10,4% Cagliari), ma percentualmente sono lontanissimi da Olbia: lo scalo, a marzo, ha registrato sui passeggeri italiani un + 46,8%. Dove è stata la differenza? Più voli a Olbia, sì: 45% in più dall’Italia, 58% in più dall’estero. Ma come le prenotazioni della Costa Smeralda indicano (si veda box a fianco), è anche merito della destinazione: Olbia e la Gallura tirano. Per il paesaggio, per il marchio turistico, per la qualità dell’offerta? Si vedrà. Quello che si sa, per ora, è che l’aeroporto di Olbia, secondo le proiezioni, si appresta a vedere nel 2016 ben 300 mila passeggeri in più sul 2015. Arrivando così, se tutto sarà confermato, a quota 2 milioni e mezzo.