La Nuova Sardegna

Olbia

Meridiana è in pericolo, le ricette dei 5 candidati

Meridiana è in pericolo, le ricette dei 5 candidati

Sanna, Balata, Piccinnu, Careddu e Nizzi commentano l’ultimatum di Rigotti Bene Qatar Airways, ma si chiede che faccia di più. Opinioni diverse sugli esuberi

31 maggio 2016
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OLBIA. Meridiana, la più grande azienda di Olbia: 1600 dipendenti, di cui oltre 600 in città. Una crisi industriale lunga, che ora potrebbe essere risolta dall’arrivo di Qatar Airways. Anche se resta alto il numero dei possibili licenziamenti, che scatteranno il 23 giugno, pochi giorni dopo l’eventuale ballottaggio.

Giorni fa il presidente della compagnia aerea, Marco Rigotti, ha scritto una lettera ai lavoratori: se non ci sarà l’accordo con Qatar Airways - e perché ci sia servono un nuoco contratto e i licenziamento del personale in eccesso - l’Aga Khan non finanzierà più Meridiana. Che dunque sarà chiusa.

Abbiamo chiesto ai cinque candidati a sindaco di commentare il duro annuncio di Rigotti e il rischio che Meridiana scompaia dopo 53 anni.

Vanni Sanna: «Il Governo deve impegnarsi perché Meridiana e Qatar Airways mantengano i livelli occupazionali a Olbia e Cagliari. In Sardegna non siamo a Malpensa, Milano: lì, i tagli, a volte possono essere irrisori perché c'è un'economia più forte. E' loro dovere sociale difendere tutti i posti di lavoro di Olbia. Si fanno battaglie per Alcoa, per il Sulcis, giustamente. Si facciano anche per Olbia. Qatar ha interessi qui: si pensi alla ricollocazione dei dipendenti di Meridiana nelle sue attività, dagli alberghi al Mater Olbia. Non possiamo permetterci di perdere 12-14 milioni di stipendi in città. Noi faremo di tutto perché le procedura aperta da Meridiana prenda questa direzione».

Marco Balata: «Rigotti e l'Aga Khan ogni anno cambiano ad, con spese milionarie, senza produrre alcun risultato. Una volta gli esuberi sono 1200, un'altra 700, un'altra ancora 500. Tutto nell'arco di qualche giorno. Meridiana è un'azienda privata, ma se noi dovessimo gestire così il Comune ci manderebbero via. Non si capisce quale piano abbia Meridiana. E' sconcertante. Prima dicono che c'è Qatar Airwais, poi che potrebbe andare via. Ripeto, Meridiana è privata, fa quello che vuole, ma questa incertezza danneggia tutti, i dipendenti in primis. La lettera di Rigotti è sterile, non si può cambiare idea ogni momento. Loro devono far volare gli aerei anche in inverno, come fanno a Palma di Maiorca. Devono tenere la maggior parte dei dipendenti. Noi, come Comune, possiamo charterizzare i voli. Noi, insieme a Meridiana, dobbiamo offrire il nostro territorio ai turisti. Dobbiamo andarli a prenderli in Austria, Finlandia, Francia. Solo facendo così, Meridiana si salverà e salvera, a parte quelli che accompagnerà in pensione, i dipendenti che devono restare al lavoro»

Maria Teresa Piccinnu: «L’opzione Qatar Airways è una chance che non ci si può lasciar sfuggire, unica e irripetibile. Ma è anche vero che centinaia di lavoratori rischiano di essere licenziati comunque. Ciò è grave. Le responsabilità di questo disastro industriale sono del management di Meridiana: non ha saputo valorizzare i diversi tagli ai salari, responsabilmente accettati dai lavoratori. L'opportunità del crollo del costo del carburante, il dirottamento dei flussi di traffico turistico nel mercato isolano a causa del terrorismo islamico, non sono stati raccolti dal management, inadeguato anche perché non ha partecipato alla continuità territoriale a Cagliari e Alghero. Il presidente Rigotti spieghi perché Meridiana non l’ha fatto. E spieghi anche perché ha trasferito la gran parte delle attività di Meridiana ad Air Italy, determinando, deliberatamente, la disoccupazione dei lavoratori sardi più anziani a beneficio di quelli lombardi più giovani. Gli altri grandi responsabili del disastro di Meridiana sono Governo e Regione che hanno bruciato miliardi sostenendo le compagnie straniere per poi pagare la cassa integrazione ai lavoratori di Meridiana lasciati a casa a causa della concorrenza sleale delle low cost».

Carlo Careddu: «Il presidente Rigotti non ci svela niente di nuovo quando scrive che senza accordo con Qatar Airways l'Aga Khan non continuerà a finanziare Meridiana. Occorre, dunque, raggiungere al più presto l'accordo con il nuovo socio ma, per quanto possibile, a condizioni diverse da quelle tassative poste finora, che prevedono circa 428 esuberi e un nuovo contratto di lavoro. Se è vero che la Qatar Airways ha intenzioni di rilanciare la compagnia di bandiera della Sardegna con un nuovo e auspichiamo ambizioso piano di sviluppo industriale, perché non compiere già oggi un atto di coraggio che possa limitare al massimo il sacrificio dei lavoratori? L'azione politica che ho messo in campo, su richiesta dei rappresentanti dei lavoratori, è finalizzata a investire il Governo della vertenza, con la consapevolezza, da un lato, che non possiamo farci sfuggire l'occasione offerta dalla Qatar Airways per il salvataggio della nostra compagnia aerea e, dall'altro, che gli esuberi riguardano almeno 428 persone in carne e ossa, padri e madri di famiglia che perderebbero ogni fonte di reddito: un dramma sociale che la nostra comunità non è in grado di sopportare»

Settimo Nizzi: «O c'è il coraggio da parte di tutti noi - lavoratori, proprietà, sindacati, politica, cittadini, territorio - di sostenere l'ipotesi di rilancio di Meridiana con Qatar Airways oppure perderemo tutti. Non è facile parlare di licenziamenti quando si ha anche fare con padri e madri di famiglia, o con single che hanno un mutuo da pagare, ma io credo che i 3-4 anni di ammortizzatori sociali che avranno a disposizione i licenziati daranno a molti la possibilità di riavere presto un lavoro. Altrimenti, se l'accordo non ci sarà, a casa non andranno 428 lavoratori, ma 1600. Se invece resteranno al lavoro in 1200, ci sarà speranza per gli altri 400. Non c'è altra soluzione. Se l'Aga Khan, al quale siamo e saremo sempre riconoscenti per quello che ha fatto per Olbia e la Gallura, dopo aver salvato l'azienda per anni con centinaia di milioni, ha fatto scrivere una lettera come quella del presidente ai dipendenti, in cui annuncia la chiusura di Meridiana, vuole dire che non c'è altra possibilità. Io non ho mai preso in giro i lavoratori, né mai lo farò. Chi dice cose diverse, chi dice che si salvano tutti, dice cose che non sono vere e lavora contro i lavoratori, contro l'azienda, contro la Gallura e Olbia».(red.ol.)

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