La Nuova Sardegna

Olbia

Ponti tappo, via libera alla demolizione

di Serena Lullia
Ponti tappo, via libera alla demolizione

Il Consiglio comunale approva la delibera di indirizzo del sindaco che conferma un punto essenziale del Piano Mancini

07 settembre 2016
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OLBIA. Colpi di benna sui ponti tappo. Il primo punto del Piano Mancini ottiene la benedizione dell’aula. Il Consiglio comunale a maggioranza dà il via libera alla delibera di indirizzo proposta dal sindaco Settimo Nizzi. Al punto quattro delle sue proposte indica di procedere all’attuazione degli interventi cosiddetti “opere incongrue”. Si tratta di tutti quei ponti che ostacolerebbero il regolare deflusso delle acque dei fiumi in caso di piena. Ipotesi che hanno trovato riscontro nelle alluvioni del 2013 e del 2015. Per alcuni ponti è prevista solo la demolizione. Per altri anche la ricostruzione.

Opere incongrue. Vengono divise sulla base dei tre bacini idraulici. Rio Seligheddu, San Nicola e Gaddhuresu.

Rio Siligheddu. Sono quattro le opere il cui abbattimento spetta al Comune: la rampa di collegamento della statale 127 con via Imperia; il ponte di via Vittorio Veneto, i cui lavori di ricostruzione sono già in corso; quello in via Del Nuraghe, in via Monte a Telti sul rio Sa Ua niedda. Il ponte sulla linea ferroviaria spetta alla Rete Ferroviraia mentre all’Anas quello sulla statale 127 sul rio Sa Ua Niedda. Fatta eccezione per la rampa di collegamento con via Imperia tutti gli altri attraversamenti invadenti verranno sbriciolati e poi ricostruiti.

San Nicola. Sul rio San Nicola al Comune spetta la demolizione e la ricostruzione dei ponti di via D’Annunzio sul rio San Nicola e di quello sul Canale Zozò. Di quelli in via Galvani, via Ferrini, via Spensatello e via Petta. La Rete ferroviaria ha la competenza sui ponti ferroviari di Via D’Annunzio sul San Nicola e sul canale Zozò. Su via Figoni è prevista invece la realizzazione di un ponte ex novo.

Rio Gaddhuresu. Il Comune dovrà eliminare il sottopasso di via Amba Alagi, demolire e ricostruire i ponti di via Stromboli, Edison, Santa Chiara e Sant’Elena. Abbattere quello in ia Tienanmen.

Riesumate le vecchie osservazioni. La delibera di indirizzo del sindaco Nizzi propone anche di fare una approfondita valutazione delle osservazioni al Piano Mancini presentate in sede di Valutazione ambientale strategica. «Per verificare se ci sono soluzioni più efficaci sotto il profilo tecnico ed economico rispetto al progetto definitivo». Le due osservazioni sono quella dello studio d’Equipe-Piano Demuru e quella di OlbiaFutura-Piano Nizzi. La prima non prevede vasche di laminazione, ma un sistema di canali scolmatori per portare l’acqua fuori dalla città. La seconda intende deviare il flusso delle acque in accesso da Olbia verso il Padrongianus costruendo un canale di gronda che inizia dal Rio Abba fritta. Prevista anche una grande vasca di laminazione nella zona di Putzolu.

Il dibattito. Osserva il capogruppo della Coalizione civica e democratica, Carlo Careddu. «Si tratta di osservazioni fatte in sede di Vas, cioè dove si verificano gli effetti ambientali di un progetto – afferma –. Se questa amministrazione vuole davvero individuare un progetto alternativo lo presenti all’Autorità di bacino. È quello il punto di inizio dell’iter che noi abbiamo seguito con il Piano Mancini. Coerenza politica vorrebbe che su questo argomento su cui avete vinto le elezioni, la nuova amministrazione revocasse la delibera del Piano Mancini come promesso in campagna elettorale». Taglienti le parole del consigliere Ivana Russu. «Oggi vi siete resi conto che non potete ritirare il Piano Mancini. Nessuno vi chiede di ammettere che vi siete sbagliati. Ma potete dire ai cittadini che avete visto le carte e vi siete resi conto che la strada per mettere in sicurezza la città è tracciata . Ovviamente è perfettibile, ma è l'unica che potete seguire».

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