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Bambini esclusi dalla materna una petizione per reintegrarli

Bambini esclusi dalla materna una petizione per reintegrarli

SANTA TERESA. Non si arrendono i genitori dei 12 bambini esclusi dalla materna dell'istituto comprensivo per tagli all'organico. Ogni mattina continuano a protestare davanti ai cancelli della scuola....

17 settembre 2016
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SANTA TERESA. Non si arrendono i genitori dei 12 bambini esclusi dalla materna dell'istituto comprensivo per tagli all'organico. Ogni mattina continuano a protestare davanti ai cancelli della scuola. Nella loro battaglia hanno coinvolto già 400 teresini, che hanno sottoscritto una lettera spedita agli uffici scolastico e provinciale per chiedere l'istituzione in deroga della quarta classe. La raccolta di firme segue la nota istituzionale inviata dal sindaco, Stefano Pisciottu che continua a dialogare con il neo dirigente Stefano Palmas e le famiglie. Chiede l’istituzione in deroga della classe soppressa e di riequilibrare le altre tre: due sono di 25, una di 28 alunni. Fuori dai cancelli, il vicesindaco Tiziana Cirotto ha un doppio ruolo di mediatore. Suo figlio è nell'elenco dei 12 bimbi in lista d'attesa. "La protesta è mirata proprio a cancellare questa lista d'attesa, perché la scuola non deve escludere alcun alunno. È un percorso formativo, quello della scuola dell'infanzia, proposto da anni a Santa Teresa, pur non essendo dell'obbligo è un passaggio importante, propedeutico alle elementari. Se quest’anno non verrà ripristinata la quarta classe si rischia di vederla cancellata definitivamente". Il sindaco Pisciottu aggiunge. «Qua non abbiamo strutture private con cui sottoscrivere convenzioni. Un’alternativa potrebbe essere il trasferimento dei 12 alunni nella materna di Porto Pozzo che da 30 anni svolge un ruolo strategico per il territorio delle frazioni e dell’agro. In questo caso però il numero salirebbe a 30. Decisamente alto. E la struttura non sarebbe in grado di ospitarli. C’è poi il problema del trasporto: servirebbero un bus idoneo e operatori qualificati. Sarebbe comunque una grande responsabilità, sono bimbi di 3 anni». (w.b.)

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