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Dialogo tra le culture per costruire la pace

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TEMPIO. L’ottava giornata del Dialogo europeo interculturale verrà celebrata giovedì 22 dal Centro locale di Intercultura Tempio-La Maddalena, con alcuni significativi appuntamenti che vanno ad...

17 settembre 2016
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TEMPIO. L’ottava giornata del Dialogo europeo interculturale verrà celebrata giovedì 22 dal Centro locale di Intercultura Tempio-La Maddalena, con alcuni significativi appuntamenti che vanno ad aggiungersi ai circa 500 eventi organizzati per quella giornata in tutta Italia. Il primo appuntamento è stato fissato per le ore 10 nella Casa di reclusione di Nuchis nel cui teatro si dibatterà assieme ai detenuti sul tema “Costruire società pacifiche attraverso l’educazione interculturale.” Relatori saranno la presidente del Sa.Sol. Point di Tempio, Maria Luisa Sari, Alberto Merler (ordinario di sociologia all’Università di Sassari), il responsabile nazionale della formazione di Intercultura Lorenzo Barbadoro e la Professoressa Masina Depperu, docente di lingua e letteratura inglese.

Lo stesso evento verrà ripetuto alle ore 18 nell’Aula magna della Biblioteca comunale nell’antico palazzo degli Scolopi. «L'evento organizzato dai volontari di Intercultura di Tempio-La Maddalena – afferma Elena Verre, presidente del Centro locale –, con la partecipazione all’evento, segue i dettami del Consiglio d'Europa che definiva il dialogo interculturale «un aperto e rispettoso scambio di punti di vista tra individui e gruppi appartenenti a culture differenti, per arrivare ad una conoscenza più approfondita dell'altro». A significare con questo che il dialogo interculturale è fondamentale per lo sviluppo delle relazioni tra persone, paesi e culture».

La manifestazione sarà anche occasione per parlare al pubblico gallurese della “storia straordinaria” dell’American Field Service, da cui nasce il ramo italiano di Intercultura. Un’esperienza nata 100 anni fa sui campi di battaglia della Francia grazie al coraggio di giovani studenti americani che si improvvisarono “ambulanzieri”, salvando più di 700 mila vite umane e che si ripropose anche nella seconda guerra mondiale, al termine del quale divenne la rete internazionale di volontariato che conosciamo oggi. (a.m.)

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