La Nuova Sardegna

Olbia

Il padre incatenato rinuncia: chiedo scusa

Il padre incatenato rinuncia: chiedo scusa

Un incontro con i giudici mette fine alla protesta del genitore per l’affidamento del figlio minorenne

01 ottobre 2016
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OLBIA. È finita la clamorosa protesta del professionista 44enne di Olbia che giovedì mattina si era incatenato sulla gradinata del tribunale di Tempio per sollecitare i giudici di rivedere il provvedimento di affidamento del figlio di 5 anni avuto dalla ex compagna. Ieri, poco dopo le 13, l’uomo ha deciso di mettere fine alla sua protesta. A convincerlo è stato l’intervento dell’avvocato Gabriella Putzu, che non è il difensore dell’uomo ma è sua amica. «Sono conosciuta come una donna di pace – dice Gabriella Putzu, che vanta al suo attivo tantissime separazioni quasi tutte consenzienti – al padre disperato ho cercato di far capire che non è con azioni clamorose o “violente” che si ottiene la ragione». L’uomo, che aveva trascorso la notte sotto i portici del tribunale, prima di mettere fine alla sua protesta, accompagnato da Gabriella Putzu, in forma strettamente privata, ha avuto possibilità di parlare anche con il giudice Marina Rossi. «Non è stata una udienza – precisa subito l’avvocato Putzu – ma di un incontro informale durante il quale l’uomo ha presentato le sue scuse. Subito dopo il colloquio privato a tre, L’uomo ha presentato le scuse formali anche al presidente del tribunale, Gemma Cucca che il professionista aveva chiamato in causa il giorno prima. Poco dopo le stesse scuse sono state rese pubbliche dall’uomo con un post sul suo profilo Facebook. «Mi scuso pubblicamente con il presidente Gemma Cucca, che ha dimostrato una sensibilità e una professionalità pari alla carica che ricopre e che purtroppo mi sono trovato a contestare a seguito di ormai evidenti malintesi. Ora, dopo un lungo colloquio di chiarimento con lo stesso presidente e un altro giudice, durante il quale ho avuto modo di esporre le mie ragioni tese come sempre alla protezione e al benessere del bambino, metto fine alla mia protesta. Un ringraziamento particolare all'avvocato Graziella Putzu, amica personale, che ancora una volta, come è nel suo stile, ha contribuito ad appianare questa penosa vicenda».(a.m.)

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