La Nuova Sardegna

Olbia

Torna il consumo di eroina: un arresto

Torna il consumo di eroina: un arresto

La polizia blocca un quarantenne con venti dosi, segnalati alla prefettura numerosi consumatori

08 ottobre 2016
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OLBIA. Sta tornando il consumo di eroina, a Olbia. E non perché sia meno costosa della cocaina. Anzi. Un grammo di eroina costa 90 euro, uno di cocaina 70 euro. Secondo gli investigatori, perché l’eroina - assunta per via area, non endovenosa - “calmerebbe” i consumatori, dopo anni di sballo con la coca. Ma gli effetti, ovviamente, sono dannosi anche in questo caso.

Che l’eroina sia di nuovo un male che circola per Olbia, lo dimostrano alcune operazioni della polizia, l’ultima delle quali avant’ieri. La sezione investigativa del commissariato è riuscita ad arrestare uno spacciatore - un cagliaritano da anni trapiantato a Olbia - e a segnalare alla prefettura un po’ di consumatori.

Il blitz è scattato nella zona di Poltu Cuadu: gli agenti hanno bloccato un quarantenne, dopo aver ceduto delle dosi ai suoi “clienti”. Hanno perquisito la sua casa, trovandovi una ventina di dosi di eroina, un bilancino di precisione, e 1200 euro in contanti, frutto, secondo la polizia, dell’attività di spaccio. Il quarantenne è stato messo ai domiciliari.

La polizia di Olbia è arrivata a scoprire la sua attività illecita nel quadro di un’azione di controllo finalizzata proprio al contrasto dello spaccio di droga, e di eroina in particolare. L’uso di questa droga, letale in moltissimi casi, anche a Olbia, negli anni Ottanta, è aumentato nel corso degli ultimi due anni. È vero, spesso molte operazioni, specie al porto dell’Isola Bianca, riguardano corrieri che hanno con sé, e spesso all’interno del proprio corpo, dosi di cocaina. Negli ultimi anni, gli arresti sono stati numerosi.

Ma c’è ora questa nuova tendenza. Piccoli o grandi spacciatori, portano a Olbia l’eroina e, secondo quanto accertato dagli investigatori, c’è un mercato che la richiede e che sarebbe in aumento.

Eroina, cocaina, e poi le piantagioni, spesso fai da te, spesso “professionali”, di marijuana. Anche in quest’ultimo caso, ultimamente le forze di polizia hanno messo sotto sequestro delle vere e proprie “fabbriche” per la produzione di droga; in alcuni casi, appunto, con piantagioni di alcuni ettari, protette da uomini anche armati; in altri, i “produttori”hanno ricavato dei laboratori “artigianali” all’interno delle loro abitazioni.

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