La Nuova Sardegna

Olbia

Adiconsum-Abbanoa, è botta e risposta

Adiconsum-Abbanoa, è botta e risposta

L’associazione rigetta le accuse del gestore: «Noi pensiamo solo a tutelare i diritti dei cittadini»

18 dicembre 2016
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OLBIA. Adiconsum non ci sta. «E dopo le pesanti affermazioni di Abbanoa, in tema di conciliazioni», l’associazione gallurese guidata da Antonella Meloni scende in campo e ribatte altrettanto duramente.

«Si vuol far credere che Adiconsum sia l’associazione dei rivoltosi e non quella che tutela i diritti dei cittadini a 360 gradi. Siamo dei volontari chiamati a "conciliare" il grande caos generato dal gestore in tutti questi anni, e loro che cosa fanno? Continuano a denigrare il nostro operato. Invece di oberare il nostro conciliatore, informiamo Abbanoa che in Gallura - dice Antonella Meloni - ho partecipato a un corso come conciliatrice Abbanoa organizzato da Adiconsum Sardegna. Comunicata la lista di tutti i nuovi conciliatori, il gestore continua a non ammetterci. Il nostro presidente Giorgio Vargiu è un conciliatore, ma l'ufficio conciliazioni non lo convoca. Per quale ragione? La sua carica non lo consente? Presidenti di altre associazioni, stranamente conciliano».

Secondo Antonella Meloni l’intento di Abbanoa è uno solo: «Vuole farci passare per l'associazione che mira a fare solo tessere. Ma la realtà non è certo questa. La quota tessera non serve per pagare stipendi ai volontari di Adiconsum, ma solo per le spese di mantenimento dell'ufficio che con grande difficoltà si gestisce. E infatti il tesseramento non è una priorità assoluta per noi. In primo piano c’è solo l’immediata tutela dei cittadini».

C’è un’altra cosa che Adiconsum non digerisce. «Abbanoa non dà risposte sulle modalità di invio delle ingiunzioni anche a coloro che sono in attesa di risposta al loro reclamo e in fase di conciliazione. Non solo. Non arrivano risposte nemmeno a chi ha accettato il verbale di conciliazione. Innumerevoli, infatti, gli utenti che da anni stanno aspettando di iniziare a pagare quanto conciliato. Ma il gestore li tiene in stand by, mentre nello stesso tempo potenzia l'ufficio recupero crediti. A tal proposito raccontiamo quanto sta accadendo a un utente che ci ha chiesto aiuto. L’utente fa richiesta di conciliazione per una bolletta (dal 2006 al 2013) di 22mila euro (perdita idrica). Il gestore gli invia la fattura solo nel 2015. La conciliazione viene trattata da un’altra associazione. Il gestore offre lo storno della prescrizione e sul residuo (15.000 euro) propone solo una rateizzazione in comode 60 rate mensili. L'utente allora, vedendo nuovamente lesi i propri diritti, si rivolge ad Adiconsum. Attiviamo il reclamo, dopo due settimane riceviamo il rifiuto e due giorni dopo l'ingiunzione di pagamento! Questo è un comportamento arrogante e illegittimo. Eppure il tribunale di Nuoro ha stabilito che in presenza di un reclamo (anticamera della conciliazione), qualsiasi azione debba essere sospesa».

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