La Nuova Sardegna

Olbia

Nizzi:«Puc, Costa turchese e piano anti-alluvione bis»

di Serena Lullia
Nizzi:«Puc, Costa turchese e piano anti-alluvione bis»

Tra le priorità il sindaco promette l’adozione del piano urbanistico entro Pasqua «Sarà diverso dal 2004, non si può costruire ovunque e allargare ancora la città»

29 dicembre 2016
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OLBIA. Manda al macero un altro progetto firmato dal suo predecessore. La filosofia antiriciclo di Settimo Nizzi colpisce il Piano urbanistico firmato Giovannelli. Un nuovo Puc da adottare entro Pasqua è il primo impegno che il sindaco prende per il 2017. Ma il nuovo anno col turbo di Nizzi comprende anche la valorizzazione del teatro Michelucci; il trasferimento dell’università al centro storico e un piano anti-alluvione alternativo al Mancini.

Puc. La giunta Giovannelli aveva scritto le linee guida del Puc insieme alla Regione. Nizzi appallottola il documento e fa canestro nel cestino. «Dai primi giorni del 2017 ci metteremo a studiare il nuovo Piano urbanistico – spiega il sindaco nella conferenza di fine anno –. Contiamo di portarlo in adozione prima di Pasqua». Durante il suo ultimo mandato, nel 2004, Nizzi aveva presentato un Puc che era stato poi bocciato dalla Regione. «Chi ci ha succeduto ha fatto altre ipotesi rispetto a quella e noi non possiamo avere le stesse idee – commenta –. Ma sarà un Puc diverso da quello del 2004, dal punto di vista culturale. Dobbiamo dare qualità alla vita dei nostri concittadini ma non possiamo allargare la città in modo che sia tutto edificabile. Dobbiamo pensare a una città moderna. La cosa migliore sarebbe concentrare i nuovi volumi in determinate zone».

Costa Turchese. Nizzi guarda al futuro ma dal passato riesuma il progetto di Costa Turchese, tumulato dai giudici amministrativi. «Intendiamo confrontarci con la proprietà – afferma –. Là dove ci sono processi di sviluppo importanti per la città ci si siede e si discute».

Teatro Michelucci. Incompleto, abbandonato, fino a oggi snobbato dagli investitori. Il teatro Michelucci è l’altra scommessa del sindaco Nizzi. «Intendiamo recuperarlo – commenta – . Ho inviato una lettera alla Fondazione Michelucci per chiedere la loro collaborazione per lo sviluppo futuro del teatro dal punto di vista culturale».

Piano anti alluvione alternativo. Annunciato un mese fa come ormai pronto, dovrebbe vedere la luce entro il 31 dicembre. Il bando per l’assegnazione del progetto alternativo al Piano Mancini è stato finanziato con 280mila euro. «La salvaguardia della città è al primo punto della nostra agenda per il 2017 – spiega –. Intanto stanno andando avanti tutti gli atti amministrativi per la rimozione delle opere incongrue, competenza rimasta in capo al Comune. L’iter per le vasche di laminazione va avanti invece in regime commissariale da parte della Regione. Non ne siamo contenti ma la legge lo prevede».

Il voto. Il bagno di umiltà dura una manciata di minuti. Il sindaco cambia subito la sufficienza che si era appena dato per il lavoro svolto nei primi sei mesi di mandato in un sette e mezzo. «Volevo fare il modesto – spiega –, ma credo che sia abbastanza chiaro il lavoro che è stato fatto in questi mesi».

Nuova aula consiliare. Nel 2017 le riunioni del Consiglio non si svolgeranno più a Poltu Quadu, ma nel palazzo dello Scolastico. «Il progetto della nuova aula consiliare è pronto, stiamo facedo il bando per gli arredi e per un sistema informatico di ultima generazione».

Controllo. A chi lo accusa di esercitare un controllo preventivo esagerato su ogni atto degli assessori riducendo a zero il potere decisionale il sindaco replica. «Io devo essere avvertito di qualsiasi cosa succeda – afferma –. Ho chiesto agli assessori che prima di assumere qualsiasi determinazione mi avvisino 30 secondi prima. Non si può lavorare a compartimenti stagni. Siamo una squadra a cui interessa fare bene le cose per la città e le cose si fanno bene quando sono coordinate». In questa ottica diventa naturale che in Consiglio comunale la maggioranza si limiti ad alzare la mano per votare. Il democratico dibattito con le minoranze per Nizzi è roba da perditempo. «Abbiamo una strategia diversa rispetto al passato – conclude –. Cerchiamo di portare i documenti e votarli. Facciamo le cose piuttosto che perdere tempo a discutere. Abbiamo poco tempo per realizzare i sogni dei nostri concittadini».

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