La Nuova Sardegna

Olbia

Tempio, un brano del carnevale a sostegno della ricerca sulla sclerosi mutipla

di Angelo Mavuli
Una sfilata di carnevale a Tempio
Una sfilata di carnevale a Tempio

Testo e musica di “Mandorlina” in un video divertente e malizioso da scaricare: ricavato a favore degli studi del professor Zamboni

30 dicembre 2016
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TEMPIO. Una accattivante canzone carnevalesca per sostenere la ricerca. “Mandorlina”, questo il titolo del brano, di autori e musicisti tempiesi, racconta di una donna intrigante, misteriosa e bella, capace di far perdere la testa anche all’uomo più indifferente ed già presente sui social dallo scorso novembre: ebbene, la canzone viene impiegata come fonte di finanziamento a beneficio della ricerca per le malattie neurodegenerative dell’asse cuore-cervello, ( Parkinson, Alzheimer, Sclerosi multipla), che costituiscono il campo di ricerca di un famoso professore, Paolo Zamboni che opera all’Università di Ferrara, riconosciuto come uno dei cento migliori ricercatori a livello mondiale.

«Il professore - racconta Giuseppe Anfossi, autore del testo di Mandorlina, oltre che compositore anche di tantissimi altri brani carnevaleschi -, è venuto a conoscenza del brano attraverso amicizie comuni». Gli è piaciuto e ha chiesto la disponibilità, oltre che di Anfossi, anche degli altri autori,( Sandro Fresi musica pianoforte e organo, Gianvito Carbini chitarre e basso, Massimiliano Ricciu tromba e Mauro Savigni Voce), per poterlo inserire nei siti web, come iTunes ad esempio, da dove è possibile scaricarlo al modico prezzo di un euro e 29e centesimi, destinati interamente alla ricerca nella quale il professore eccelle. La richiesta è stata accolta da tutto il gruppo con entusiasmo e il brano da alcuni mesi è diventato virale. Per renderlo più appetibile, la composizione musicale è stata supportata da un simpatico video interamente girato a Ferrara da amici del professore e dai suoi collaboratori all’Università. «Sapere che gli accessi sono tanti -, conclude Anfossi -, ci riempie di orgoglio non solo per l’importante riconoscimento alla nostra composizione ma anche per il contributo che stiamo offrendo per la ricerca scientifica».

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Qualche mese fa, quando il brano ha cominciato a spopolare sul web, ha cominciato a parlare dell’iniziativa lo stesso professor Zaniboni, intervistato dalla Rai e da una serie di testate giornalistiche. «La pensata - dice il medico -, rientra nelle iniziative di finanziamento della ricerca medica che segue due importanti filoni. Quello finanziato dall’Industria che chiede di indagare su nuovi farmaci e dispositivi medici e quella no profit, libera e indipendente, più innovativa e generatrice di progresso, ma anche quella più povera di finanziamenti dedicati. Vendere una canzone, scritta ed eseguita da un gruppo di musicisti sensibili e auto enominatesi “Pro Ccsvi”( Insufficienza venosa cerebro-spinale cronica), è uno dei tanti modi innovativo per finanziare la ricerca». Dal medico il ringraziamento e l’invito a scaricare il brano.

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