La Nuova Sardegna

Olbia

Il terzo tribunale isolano nel 2017 rischia il collasso

Il terzo tribunale isolano nel 2017 rischia il collasso

Peseranno i vuoti nell’organico e l’assenza di magistrati negli uffici giudiziari Il tribunale costretto ad operare con otto giudici, in Procura resteranno in due

31 dicembre 2016
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TEMPIO. Se il 2016 è stato un anno impegnativo e difficile da gestire sotto il profilo dell’organizzazione del lavoro per tribunale e Procura, il 2017 si profila pessino, sotto tutti i punti di vista.

Si parte dai carichi di lavoro del tribunale, un ufficio giudiziario promiscuo che comprende civile, penale, lavoro, volontaria giurisdizione ed esecuzioni immobiliari. I dieci magistrati più il presidente presenti in organico lo sono soltanto sulla carta, essendo uno dei giudici impedito a svolgere il suo compito per problemi d’ufficio ed un secondo in procinto di partire per altri incarichi, quindi la quote di fascicoli a loro assegnati, altissimo, va ridistribuito tra i colleghi in servizio. Il presidente del tribunale Gemma Cucca dovrebbe lasciare l’incarico entro maggio, avendo chiesto e ottenuto un trasferimento in altri uffici giudiziari dell’isola. Le sopravvenienze, ovvero i procedimenti civili e penali iscritti a ruolo sino al 31 ottobre del 2016 sono di numero quasi pari alle cause trattate e concluse nello stesso anno solare, mentre l’arretrato resta uno dei punti dolenti del tribunale, il terzo nell’isola (dopo Cagliari e Sassari) per procedimenti assegnati a ciascun giudice. In questi giorni il direttore della cancelleria Antonella Bulciolu sta completando le rilevazioni statistiche da inviare all’Istat e che saranno argomento di discussione durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario. Il rafforzamento degli uffici, dal personale amministrativo ai magistrati, è uno degli argomenti che, puntualmente, vengono messi in luci ogni anno, durante l’incontro cagliaritano con i responsabili regionali e nazionali della magistratura. Ovviamente ogni richieste cade nel vuoto, da sempre. Situazione ancor peggiore negli uffici inquirenti, dove a fronte di quattro sostituti e il procuratore capo resteranno in servizio, a partire dal prossimo mese di marzo, soltanto un sostituto e il procuratore della Repubblica Domenico Fiordalisi. Due magistrati hanno infatti ottenuto il trasferimento ad altra sede – il sostituto procuratore Elisabetta Atzori e il collega Angelo Beccu – mentre un terzo magistrato sarà assente per motivi personali dall’ufficio. Un carico di lavoro, quello che attende l’unico sostituto e il capo della Procura, a dir poco spaventoso, con migliaia di cause che debbono essere chiuse (i tempi delle indagni penali, tra apertura e proroghe, non supera nei casi più gravi e delicati un anno), altrettante che ne verranno iscritte mensilmente e il lavoro ordinario, tra udienze e turni di lavoro a dir poco asfissianti, con il concreto rischio di collasso nella indispensabile obbligatorietà dell’azione penale, principale compito istituzionali delle Procure. Il 2017 si preannuncia quindi difficoltoso da affrontare sin dal prossimo gennaio, quando saranno riassegnati i ruoli che ciascun magistrato dovrà andare a ricoprire nel corso dell’anno. «Una situazione ben nota ai vertici della magistratura isolana e al Csm – dice Domenico Putzolu, presidente della camera penale – ma da sempre ignorata». (re.te.)

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