Sos Confartigianato la crisi cancella 81 imprese in Gallura
Il settore in grave sofferenza, nessuna ripresa per l’edilizia Il presidente Giacomo Meloni: «Troppa burocrazia e tasse»
OLBIA. Imprese artigiane in calo e occupati che inesorabilmente si riducono dopo la stagione estiva, mentre l’edilizia continua ad arrancare. Nonostante la frenata della crisi, in Gallura, l’economia stenta a ripartire. A certificarlo, sono i numeri delle Camere di Commercio e dell’Agenzia per il lavoro del 2016 (aggiornati a fine settembre, ultimi dati utili).
Perse 81 imprese artigiane. Tra il 2015 e il 2016, secondo i dati Movimprese, la Gallura ha perso 81 imprese artigiane e 758 occupati. Dello stesso tenore i dati dell’Agenzia del Lavoro: dicono che, se alla fine di settembre 2014 i galluresi in cerca di occupazione iscritti ai Centri per l’impiego erano 39.803, nello stesso periodo del 2016 sono saliti a 41.073, ben 1.220 in più, mentre risultano essere 199 in più rispetto al 2015, i galluresi in cerca di lavoro nell’anno che si è appena concluso.
L’allarme di Confartigianato. «Le imprese sono in calo e gli occupati si riducono drasticamente dopo la stagione estiva, a significare che oltre il turismo continua a esserci poco – commenta Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Gallura, oltre che vice presidente regionale – Senza interventi strutturali, il rischio è di distruggere un sistema economico locale che era il fiore all’occhiello della Sardegna. Stare ancora immobili è incomprensibile perché siamo fortemente convinti che ci siano le possibilità di ripartire. In questi ultimi anni – rimarca Meloni –, le imprese non sono state supportate da provvedimenti tesi a favorire la loro competitività sui mercati, anzi sono state oberate da un sistema burocratico e di tassazione che le ha stritolate senza soluzione di continuità. Insomma, il tessuto imprenditoriale stenta a crescere anche a causa delle gravissime carenze strutturali e delle opportunità di crescita». Ma anche a causa «dell’assenza di riferimenti politici e istituzionali. Il territorio si sta disgregando – attacca Meloni – perché non vede figure istituzionali che possano rappresentarlo, amministrarlo, guidarlo e portarlo a una fondamentale maturazione imprenditoriale. Solo in un contesto favorevole e ben governato si può crescere dal punto di vista economico e sociale».
Il tracollo dell’edilizia. Tra i comparti in grave sofferenza c’è ancora l’edilizia. «Secondo le nostre indagini – spiega Meloni, che è anche presidente regionale di Confartigianato edilizia –, la stagnazione è ancora forte, accentuata dall’assenza di investimenti e della tanto attesa Legge urbanistica. Il settore si regge ancora sul vecchio e nuovo Piano casa e sulle ristrutturazioni incentivate con i bonus: questi, sono gli unici due strumenti capaci di dare risposte alle famiglie, garantendo contemporaneamente la sussistenza di tante aziende e, di conseguenza, di posti di lavoro. Ora è necessaria e urgente la nuova Legge urbanistica: serve una stabilità delle regole per dare certezza a comparto e cittadini».