La Nuova Sardegna

Olbia

Sos Confartigianato la crisi cancella 81 imprese in Gallura

di Tiziana Simula
Sos Confartigianato la crisi cancella 81 imprese in Gallura

Il settore in grave sofferenza, nessuna ripresa per l’edilizia Il presidente Giacomo Meloni: «Troppa burocrazia e tasse»

04 gennaio 2017
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OLBIA. Imprese artigiane in calo e occupati che inesorabilmente si riducono dopo la stagione estiva, mentre l’edilizia continua ad arrancare. Nonostante la frenata della crisi, in Gallura, l’economia stenta a ripartire. A certificarlo, sono i numeri delle Camere di Commercio e dell’Agenzia per il lavoro del 2016 (aggiornati a fine settembre, ultimi dati utili).

Perse 81 imprese artigiane. Tra il 2015 e il 2016, secondo i dati Movimprese, la Gallura ha perso 81 imprese artigiane e 758 occupati. Dello stesso tenore i dati dell’Agenzia del Lavoro: dicono che, se alla fine di settembre 2014 i galluresi in cerca di occupazione iscritti ai Centri per l’impiego erano 39.803, nello stesso periodo del 2016 sono saliti a 41.073, ben 1.220 in più, mentre risultano essere 199 in più rispetto al 2015, i galluresi in cerca di lavoro nell’anno che si è appena concluso.

L’allarme di Confartigianato. «Le imprese sono in calo e gli occupati si riducono drasticamente dopo la stagione estiva, a significare che oltre il turismo continua a esserci poco – commenta Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Gallura, oltre che vice presidente regionale – Senza interventi strutturali, il rischio è di distruggere un sistema economico locale che era il fiore all’occhiello della Sardegna. Stare ancora immobili è incomprensibile perché siamo fortemente convinti che ci siano le possibilità di ripartire. In questi ultimi anni – rimarca Meloni –, le imprese non sono state supportate da provvedimenti tesi a favorire la loro competitività sui mercati, anzi sono state oberate da un sistema burocratico e di tassazione che le ha stritolate senza soluzione di continuità. Insomma, il tessuto imprenditoriale stenta a crescere anche a causa delle gravissime carenze strutturali e delle opportunità di crescita». Ma anche a causa «dell’assenza di riferimenti politici e istituzionali. Il territorio si sta disgregando – attacca Meloni – perché non vede figure istituzionali che possano rappresentarlo, amministrarlo, guidarlo e portarlo a una fondamentale maturazione imprenditoriale. Solo in un contesto favorevole e ben governato si può crescere dal punto di vista economico e sociale».

Il tracollo dell’edilizia. Tra i comparti in grave sofferenza c’è ancora l’edilizia. «Secondo le nostre indagini – spiega Meloni, che è anche presidente regionale di Confartigianato edilizia –, la stagnazione è ancora forte, accentuata dall’assenza di investimenti e della tanto attesa Legge urbanistica. Il settore si regge ancora sul vecchio e nuovo Piano casa e sulle ristrutturazioni incentivate con i bonus: questi, sono gli unici due strumenti capaci di dare risposte alle famiglie, garantendo contemporaneamente la sussistenza di tante aziende e, di conseguenza, di posti di lavoro. Ora è necessaria e urgente la nuova Legge urbanistica: serve una stabilità delle regole per dare certezza a comparto e cittadini».

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