Olbia: in fila con i bidoni, l’ira dei cittadini
Acqua non potabile e Abbanoa ha sospeso anche il servizio di rifornimento gratuito. «Costi altissimi, è una beffa»
OLBIA. Francesca, 55 anni, è una madre di famiglia. Sta caricando in auto una decine di bottiglie da due litri appena riempite sotto i rubinetti dell’autobotte, fuori dal parco Fausto Noce. Ma non è quella di Abbanoa, che garantiva il rifornimento gratuito. Il servizio è stato interrotto una settimana fa. Eppure l’acqua ancora oggi non è potabile ed è sempre in vigore l’ordinanza del sindaco (da quasi un mese) che vieta di usarla per scopi alimentari.
«Sì, l’acqua la sto comprando - dice la donna -. E come me, tanti altri. Perché altrimenti non si riesce a cucinare. Quanto grava questo acquisto sul mio bilancio familiare? Tanto. E ciò che mi fa rabbia, è che domani devo andare a pagare una bolletta per un consumo di acqua potabile».
La fila di fronte all’autobotte di Giacomo Carta è piuttosto lunga. «Il movimento non è lo stesso tutti i giorni - dice -, ma capita che dalle 8 alle 13,30 arrivino anche un centinaio di persone».
Anche per Angelo, un operaio olbiese di 42 anni con tre figli, comprare l’acqua con frequenza pesa parecchio. «Ho usufruito del servizio gratuito di Abbanoa un paio di volte - racconta -, ma prima ancora che Abbanoa lo sospendesse, ho smesso. Perché? Perché l’acqua che mettevo nei bidoni era quasi gialla».
«A me personalmente non pesa comprare l’acqua - aggiunge un pensionato -. Io non ho molte spese e riempire un bidone da ventri litri alla settimana (la pago cinquanta centesimi al litro) non mi mette in ginocchio. Ma tante altre persone hanno grandi difficoltà ed è inammissibile che, dopo un mese, l’acqua in città sia ancora non potabile».
Quando si parla di acqua e di Abbanoa, molti cittadini diventano fiumi in piena. «E’ assurdo - dicono altre signore che attendono il loro turno davanti all’autobotte con l’acqua a pagamento -. Abbanoa dovrebbe dimezzare le bollette e, comunque, fare grossi sconti. Perché l’acqua non potabile non può avere lo stesso costo». «Per chi non ha lavoro come me - concorda timidamente un disoccupato -, acquistare l’acqua è un problema in più che va ad aggiungersi alle emergenze di ogni giorno. Io non posso neanche usare la macchina, perché non ho i soldi per la benzina e non posso certo raggiungere il punto di rifornimento gratuito di Abbanoa in via Vena Fiorita. E’ troppo lontano».
Abbanoa, intanto, motiva l’iterruzione del servizio gratuito di rifornimento all’esterno del parco Fausto Noce. «Abbiamo dovuto dirottare l’autobotte a Lodè, per una gravissima emergenza. Quel paese, infatti, era totalmente senz’acqua a causa dei gravi danni provocati dal maltempo. Resta invece attivo, 24 ore su 24, il punto di raccolta di via Vena Fiorita». (s.p.)