Raccolte 260 firme di protesta
Tutto è cominciato lo scorso giugno, quando l'apertura dei lotti della nuova Olbia-Sassari, in questo tratto priva di svincoli, ha fatto piombare nell'isolamento famiglie e lavoratori. La protesta è...
Tutto è cominciato lo scorso giugno, quando l'apertura dei lotti della nuova Olbia-Sassari, in questo tratto priva di svincoli, ha fatto piombare nell'isolamento famiglie e lavoratori. La protesta è scattata subito. I cittadini si sono fatti sentire. Del caso se ne era occupato anche Settimo Nizzi, eletto sindaco da poche ore, che aveva incontrato i dirigenti Anas e pure gli abitanti della zona. Poi, però, è calato il silenzio. Così i cittadini hanno deciso di far sentire nuovamente la propria voce. Ieri hanno chiamato la stampa. Lo scorso dicembre, invece, avevano raccolto 260 firme e presentato una petizione in Comune, indirizzata al sindaco Nizzi. Insieme avevano chiesto un intervento tempestivo da parte delle istituzioni. E naturalmente avevano chiesto la sistemazione delle strade complanari e il rifacimento del ponte sul rio Enas, distrutto dalla piena dell'alluvione del 2013. «Siamo costretti a percorrere una strada complanare fatiscente, dissestata, piena di buche e senza un segnale stradale che indichi qualsiasi indirizzo - avevano scritto i cittadini a dicembre -. Per raggiungere case o poderi, dobbiamo passare sotto il ponte della quattro corsie sul fiume Enas, un percorso possibile solo in assenza di piogge. Altrimenti siamo costretti a percorrere la quattro corsie fino al bivio di Enas e tornare indietro. Tutto questo è inammissibile, considerando i tempi, il costo economico e il deterioramento delle auto». (d.b.)