La Nuova Sardegna

Olbia

Olio, verso la creazione di un consorzio

Olio, verso la creazione di un consorzio

Incontro tra il Comune e gli olivicoltori. Gettate le basi per la nascita di un polo di produzione

26 febbraio 2017
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OLBIA. Gli olivicoltori del territorio fanno fronte comune: l’obiettivo è quello di creare un vero e proprio polo olivicolo-oleario, una sorta di consorzio tra produttori, sfruttando le opportunità finanziarie offerte dai Pif, progetti integrati di filiera. Il tutto col sostegno dell’amministrazione comunale. Le basi sono state gettate nel corso di una riunione che si è svolta nei giorni scorsi all’ufficio turistico, a cui ha partecipato insieme all’assessore Marco Balata, il presidente della V commissione consiliare Roberto Derosas, e che ha visto la partecipazione di olivicoltori provenienti da Olbia, Arzachena, Palau, San Pantaleo, Budoni, Golfo Aranci, Loiri, Padru fino a San Teodoro. Presenti anche tecnici del settore agricolo e consulenti in materie giuridiche ed economiche. A promuovere l’incontro Emanuela Cafulli Marzano, proprietaria dell’azienda Padrongianus e produttrice dell’olio extravergine di oliva che porta il nome dell’azienda omonima. L’olio Padrongianus in soli due anni di attività è balzato agli onori della cronaca per i successi conseguiti in diversi concorsi oleari, un exploit che ha consentito all’amministrazione olbiese di inserirsi nel circuito nazionale delle Città dell'Olio.

«Se dapprima l’idea del Comune era quella di inserirsi nelle Città dell’olio per sfruttare le opportunità di sviluppo turistico-economico – spiega l’assessore Balata –, ora, alla luce dell’inaspettata presenza di numerose aziende olivicole e dell’interesse manifestato durante l’incontro, s’intravede la possibilità di creare un vero e proprio polo olivicolo-oleario». Proprio dalla riunione è emerso infatti che nell’area dell’estremo est della Gallura quasi 100 ettari di superfici sono occupate da oltre 15mila piante di olivo. Una vera sorpresa considerato che dalla statistica regionale la coltivazione dell’olivo in questo territorio è totalmente assente.

Tra i presenti anche Giandomenico Scanu, tecnico esperto del settore olivicolo-oleario, che ha elencato alcuni dati del comparto a livello regionale. Numeri che hanno evidenziato come in Gallura ci siano ampi spazi di mercato per il prodotto agroalimentare.

«L’idea che si fa strada è quella di creare una sorta di consorzio fra i produttori e di sfruttare le opportunità finanziarie offerte dai Pif, progetti integrati di filiera», prosegue Balata. Sarà necessaria la realizzazione in città di una struttura in grado di offrire ai produttori diversi servizi: la lavorazione dei terreni, le potature, la cura degli oliveti e la raccolta meccanizzata delle olive. È stato ipotizzato anche un unico centro per la molitura, lo stoccaggio, il confezionamento e la commercializzazione. Strategica, quindi, l’aggregazione dei produttori affinché l’organismo e la struttura di trasformazione e commercializzazione consenta agli stessi olivicoltori del territorio di abbattere i costi di produzione e sfruttare le diverse opportunità economiche.

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