La Nuova Sardegna

Olbia

Nuova provincia, i Comuni galluresi verso l’astensione

di Angelo Mavuli
Nuova provincia, i Comuni galluresi verso l’astensione

Il gruppo consiliare di minoranza Ripensare Tempio: strappiamo alla Regione il nuovo assetto per il territorio

25 marzo 2017
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TEMPIO. Alla nascita della città metropolitana la Gallura non dovrebbe prendere parte. “Ripensare Tempio”, uno dei due gruppi di minoranza consiliare, da qualche tempo particolarmente attivo nell’attività politico-amministrativa del Nord Sardegna, con un comunicato chiede che i Consigli comunali galluresi, unitariamente, con delibera specifica, determinino di non rappresentare le loro comunità alla prossime elezioni per il rinnovo dei consigli provinciali.

La resistenza. Il riferimento specifico è alla elezione del consiglio provinciale di Sassari, ambito territoriale al quale la Regione vorrebbe riaggregare la Gallura. Ora l’iniziativa, che a seconda delle circostanze che si creeranno potrebbe trasformarsi in una forma di resistenza passiva, rientra nell’ambito delle iniziative orientate a strappare alla Regione l’approvazione urgente di una proposta di legge bipartisan, per l’istituzione della nuova provincia del Nord Est (Olbia-Tempio), presentata 16 marzo dai consiglieri regionali Meloni-Fasolino-Satta-Zanchetta. «A nostro avviso – spiega il capogruppo di Ripensare Tempio Antonio Addis – il territorio della Gallura, nel suo insieme necessita di un nuovo assetto che ne valorizzi le competenze e lo collochi in un contesto regionale in posizione primaria. Noi oltre al porto e all’aeroporto possediamo le strutturare turistiche e produttive più importanti dell’intera Sardegna, pesantemente penalizzate e mortificate però dalle grosse carenze infrastrutturali (fra le quali la più eclatante è la rete viaria) che ne impediscono la piena valorizzazione. Il nuovo assetto istituzionale, del quale si sta discutendo in Regione – osserva Ripensare Tempio – deve restituire al nostro territorio la legittima capacità programmatoria che, soprattutto in questi ultimi anni, ci è stata ingiustamente sottratta».

La programmazione. I consiglieri di Ripensare Tempio auspicano che la proposta venga accolta dai sindaci e dai loro consigli comunali. Ritenendo fondamentale, che la crescita e lo sviluppo del territorio «debba derivare da scelte politiche e da atti di programmazione espresse direttamente dal territorio e non dalla creazione di ambiti territoriali costruiti in laboratorio a beneficio di pochi e di specifici territori».

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