La Nuova Sardegna

Olbia

Stagione d’oro delle cozze con le nuove concessioni

di Dario Budroni
Stagione d’oro delle cozze con le nuove concessioni

C’è ottimismo nel Consorzio dei mitilicoltori che già lavora su 150 ettari Il presidente Monaco: intanto la qualità è migliorata e l’occupazione crescerà

08 maggio 2017
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OLBIA. Tra le boe colorate che punteggiano il golfo si respira aria di ottimismo. La stagione fredda è alle spalle e il simbolo della città si prepara ad affrontare il periodo più interessante dell’anno. Il presidente del Consorzio dei molluschicoltori olbiesi, Mauro Monaco, ne è certo: «Sarà una super stagione, sia per quanto riguarda la qualità che la quantità».

Le cozze di Olbia sono già finite nei piatti dei ristoranti e nelle tavole delle case, ma il boom sarà nei prossimi mesi, quando le richieste del mercato estivo faranno la parte del leone. C’è da dire, però, che per il Consorzio si sta per aprire anche un’altra importante stagione: i mitilicoltori olbiesi stanno per diventare ufficialmente proprietari di 150 ettari di nuove concessioni. Ormai è una questione di giorni. Dopodiché il consorzio olbiese, che riunisce 18 cooperative, potrà rivoluzionare il mondo della mitilicoltura. Il programma è serio: aumentare la produzione, raddoppiare i posti di lavoro, individuare nuovi mercati e investire sul marketing territoriale.

Ottimismo nel golfo. La riproduzione avviene in autunno e in primavera. Da ora in poi in padella arriveranno le cozze nate nel 2016. Mauro Monaco è sicuro che la stagione estiva riserverà non poche sorprese: «Le cozze sono tante e particolarmente buone». Il motivo non è di poco conto. «In questi mesi, all’interno del golfo, che presenta delle acque assolutamente pulite, si sono create delle ottime condizioni di riproduzione e di allevamento – spiega Monaco –. Ricordiamoci che la bontà delle cozze dipende da un insieme di fattori che per fortuna riscontriamo nel golfo, dove c’è il giusto equilibrio tra acqua dolce e salata. A Pittulongu, per esempio, non crescerebbero mai».

La nuova mitilicoltura. Il settore della mitilicoltura, che aspira anche al marchio Igp, si trova nel momento più importante. Il caos legato ai mancati rinnovi delle concessioni, seppur le coop pagassero ugualmente i canoni, fa parte del passato. Il Consorzio, nato 3 anni fa, nel 2015 si è aggiudicato il bando sulle concessioni degli specchi acquei: 150 ettari per 15 anni. Dopo una lunga sequenza di passaggi burocratici, a dicembre è arrivato l’ultimo parere favorevole della Regione. Ora manca solo l’atto di concessione, che dovrebbe arrivare entro maggio. Poi la rivoluzione potrà partire.

Le coop olbiesi, che già dispongono dei 150 ettari, potranno sviluppare gli impianti esistenti e avviarne di nuovi. Oggi sono 60mila i metri dei filari, un giorno potrebbero triplicarsi. Sono invece 35mila i quintali di cozze attualmente prodotti, un domani si potrebbe arrivare a 80mila. Grandi speranze anche in termini di occupazione. «I lavoratori oggi sono una novantina – spiega Monaco –. Penso che nel giro di qualche anno questa cifra si possa anche raddoppiare».

La forza del consorzio. Il consorzio punterà molto sul marketing territoriale. Tra le altre cose in programma l’istituzione di una serie di borse di studio e l’investimento di risorse in ricerca. «Inoltre, vogliamo supportare le singole coop nello sviluppare le proprie attività a mare e andare alla ricerca di nuovi mercati. Già da ora ne stiamo riconquistando diversi, sia in Sardegna che fuori», aggiunge Monaco.

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