La Nuova Sardegna

Olbia

Port Authority, il fronte gallurese si spacca 

Port Authority, il fronte gallurese si spacca 

Meloni: la sede comunque non garantisce l’importanza dello scalo. Zanchetta: Deiana in commissione

30 maggio 2017
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OLBIA. Dai toni duri del consigliere regionale Giovanni Satta a quelli più morbidi del collega Giuseppe Meloni. Al centro la nomina dell’assessore Massimo Deiana alla guida dell’Autorità portuale unica della Sardegna. E l’indicazione di Cagliari e non di Olbia come sua sede. Per il consigliere Meloni, Pd, Deiana non ha mai dichiarato che sarà Cagliari la sede della Port Authority unica, come sostenuto da Satta. «Mi pare che nella risposta all’interrogazione del consigliere Satta abbia semplicemente richiamato la legge nazionale che razionalizza il sistema delle autorità portuali in Italia». In base alla normativa, infatti, la sede dell’Autorità portuale deve essere istituita in un porto core della rete Trans european network tranport. Caratteristica che in Sardegna possiede solo Cagliari. «Ma è altrettanto vero che la legge consente al presidente della Regione, senza rischiosi passaggi negli organi consiliari, di proporre al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, con richiesta motivata, una sede diversa che sia stata già sede di Autorità portuale. Ritengo che Olbia abbia concrete possibilità per diventare sede dell’Authority unica, per tutte le motivazioni che sono più che note all’opinione pubblica». Ma in un passaggio del discorso di Meloni, le certezze di Olbia sede dell’Autorità portuale unica da granitiche diventano più morbide. «Sono convinto che la sede non sia di per sé garanzia di mantenimento dell’attuale importanza dello scalo di Olbia – afferma –. La vicenda della sede legale di Abbanoa nella città di Nuoro è emblematica in questo senso. Pertanto confido nella capacità di colui che sarà il prossimo presidente dell’Ads di saper valorizzare tutto il nord Sardegna, con la massima attenzione rispetto al mantenimento e al potenziamento degli standard qualitativi dei servizi e delle opportunità offerte dai porti di quel territorio regionale, condizione che va oltre il sacrosanto riconoscimento della sede a Olbia».
Lotta a muso duro perché sia Olbia la sede unica dell’Autorità portuale il consigliere Satta. Che non è disposto a nessun compromesso. «Ho chiesto al presidente della quarta commissione Trasporti di invitare urgentemente l’assessore Deiana per un’audizione in cui riferisca in base a quali fatti a sua conoscenza ha indicato Cagliari come sede dell’Autorità portuale. Questa decisione deve essere presa dal ministro Delrio di concerto con il presidente Pigliaru e non risulta nessuna decisione ufficiale in merito».
Concentra la sua attenzione sull’altro aspetto della nomina di Deiana, il consigliere dell’Upc Pierfranco Zanchetta. Il suo operato e gli impegni, ad esempio sui collegamenti per le isole minori della Maddalena e San Pietro. «L’assessore Deiana, il più criticato e discusso, prima di prendere il largo verso più comodi approdi deve venire in commissione per rendicontare in maniera compiuta l’anno di prova del servizio di cabotaggio marittimo affidato alla Delcomar dopo la privatizzazione della Saremar». Zanchetta ricorda come sia necessario che Deiana spieghi alla commissione Trasporti l’anno di prova che ha alcune criticità. «Insoddisfazione e lamentele da parte dei cittadini, malessere tra gli ex marittimi Saremar non tutti riassorbiti o inquadrati con contratti a termine – aggiunge il consigliere Upc –. Ma anche il costo eccessivo delle tratte e la mancata estensione del riconoscimento a tutti i sardi della tariffa residenti rimangono ancora problemi insoluti nei confronti dei quali Deiana e i suoi uffici hanno fatto orecchie da mercante. Deiana prima di andare via presenti il rendiconto di questo primo anno di esercizio per capire se esistono margini di miglioramento per riduzioni tariffarie e garanzie per i lavoratori».
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