Adiconsum denuncia «Abbanoa maltratta gli utenti galluresi»
Antonella Meloni: conciliazioni bloccate, è inaccettabile Chiesto l’alt agli slacci d’estate: si mobilitino i Comuni
27 giugno 2017
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OLBIA. «Abbanoa ha predicato bene quando ha detto che sarebbe diventata meno severa, ma nulla è cambiato. Anzi. Nei confronti degli utenti galluresi continua a portare avanti un atteggiamento aggressivo e per nulla collaborativo».
Antonella Meloni, responsabile di Adiconsum in Gallura, parte dalla recente sentenza del Consiglio di Stato che «accogliendo in parte il ricorso dell’Antitrust, ha condannato Abbanoa a pagare 680mila euro per le pratiche scorrette» e poi arriva a ricordare le parole pronunciate dal manager Alessandro Ramazzotti, il quale ha dichiarato pubblicamente a nome dell’ente l’intenzione «di essere più morbidi verso i cittadini. Ebbene - prosegue la Meloni - la realtà non è affatto questa perché Abbanoa continua a esagerare e a prendere in giro gli utenti di questo territorio. Cito un caso che lo dimostra: di recente sono state inviate una serie di mail agli utenti in conciliazione con la nostra associazione, attraverso le quali si comunica la chiusura d’ufficio della stessa procedura perché si sostiene che Adiconsum non si è presentata agli appuntamenti e che quindi non c’è stato accordo tra le parti. Non solo questa non è la verità, in quanto il conciliatore di Adiconsum per la Gallura c’è ma il gestore continua a non riconoscerlo, ma le lettere spedite agli utenti sono da considerarsi illegittime perché inviate dalla segreteria e non dall’apposita commissione».
Ma Adiconsum rincara ulteriormente la dose: «Ci sono tante altre situazioni che dimostrano come Abbanoa metta in bastoni tra le ruote ai nostri utenti. C’è il caso di un pensionato che, addirittura, ha ricevuto per la stessa fattura due ingiunzioni di pagamento a distanza di pochi mesi l’uno dall’altra. Assurdo e inaccettabile».
Adiconsum, a questo punto, chiede «quali posizioni intendano assumere le amministrazioni galluresi perché fra i numerosi utenti vittime di pratiche commerciali scorrette ci sono anche cittadini della Gallura. Cittadini che, sovente, hanno bussato anche le porte dei vari amministratori locali, compresi i sindaci, in cerca di soluzioni ai loro problemi».
E infine. «Ci troviamo all'inizio della stagione estiva - chiude Antonella Meloni - e auspichiamo che i politici galluresi si mobilitino e si rendano portavoce di una delle nostre richieste prioritarie. Ovvero: che si sospendano gli slacci durante il periodo caldo delle vacanze di migliaia di turisti e non, per evitare i soliti e gravissimi disagi conseguenti all’interruzione della fornitura del servizio idrico. Un provvedimento, questo, altamente lesivo anche per l'immagine del territorio». (s.p.)
Antonella Meloni, responsabile di Adiconsum in Gallura, parte dalla recente sentenza del Consiglio di Stato che «accogliendo in parte il ricorso dell’Antitrust, ha condannato Abbanoa a pagare 680mila euro per le pratiche scorrette» e poi arriva a ricordare le parole pronunciate dal manager Alessandro Ramazzotti, il quale ha dichiarato pubblicamente a nome dell’ente l’intenzione «di essere più morbidi verso i cittadini. Ebbene - prosegue la Meloni - la realtà non è affatto questa perché Abbanoa continua a esagerare e a prendere in giro gli utenti di questo territorio. Cito un caso che lo dimostra: di recente sono state inviate una serie di mail agli utenti in conciliazione con la nostra associazione, attraverso le quali si comunica la chiusura d’ufficio della stessa procedura perché si sostiene che Adiconsum non si è presentata agli appuntamenti e che quindi non c’è stato accordo tra le parti. Non solo questa non è la verità, in quanto il conciliatore di Adiconsum per la Gallura c’è ma il gestore continua a non riconoscerlo, ma le lettere spedite agli utenti sono da considerarsi illegittime perché inviate dalla segreteria e non dall’apposita commissione».
Ma Adiconsum rincara ulteriormente la dose: «Ci sono tante altre situazioni che dimostrano come Abbanoa metta in bastoni tra le ruote ai nostri utenti. C’è il caso di un pensionato che, addirittura, ha ricevuto per la stessa fattura due ingiunzioni di pagamento a distanza di pochi mesi l’uno dall’altra. Assurdo e inaccettabile».
Adiconsum, a questo punto, chiede «quali posizioni intendano assumere le amministrazioni galluresi perché fra i numerosi utenti vittime di pratiche commerciali scorrette ci sono anche cittadini della Gallura. Cittadini che, sovente, hanno bussato anche le porte dei vari amministratori locali, compresi i sindaci, in cerca di soluzioni ai loro problemi».
E infine. «Ci troviamo all'inizio della stagione estiva - chiude Antonella Meloni - e auspichiamo che i politici galluresi si mobilitino e si rendano portavoce di una delle nostre richieste prioritarie. Ovvero: che si sospendano gli slacci durante il periodo caldo delle vacanze di migliaia di turisti e non, per evitare i soliti e gravissimi disagi conseguenti all’interruzione della fornitura del servizio idrico. Un provvedimento, questo, altamente lesivo anche per l'immagine del territorio». (s.p.)