La Nuova Sardegna

Olbia

L’attesa è finita: aperto il nuovo ponte

di Dario Budroni

L’opera è costata un milione e 600mila euro. Per ora passeranno solo le auto alla velocità massima di 30 chilometri all’ora

20 luglio 2017
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OLBIA. Il sole era ancora bollente quando il sindaco, dopo le preghiere e le benedizioni, ha impugnato le forbici per tagliare il lungo nastro tricolore appeso tra una transenna e l’altra. Invece i primi automobilisti che hanno messo le gomme sul nuovo ponte hanno addirittura suonato il clacson. Come per dire: «Finalmente!». La più travagliata delle opere, cioè il ponte sul rio Siligheddu, è stata inaugurata nel tardo pomeriggio di ieri, a quasi due anni dalla demolizione di quella precedente. La cerimonia è durata pochi minuti. Il sindaco Settimo Nizzi, con la fascia tricolore, è tornato a illustrare i motivi del ritardo della costruzione dell’opera e alla fine si è dichiarato soddisfatto del risultato. Nessuna protesta da parte dei cittadini. Assenti i rappresentanti del comitato di Isticadeddu.

Finalmente l’apertura. Il sindaco ha preso la parola dopo la benedizione di don Theron Casula, parroco di San Michele Arcangelo. «È una giornata importante, dopo tanta attesa e sofferenza. Come ha detto don Theron, dobbiamo ringraziare anche l’altra amministrazione che aveva avviato l’opera – ha detto Nizzi -. Però noi abbiamo trovato alcune difficoltà nel portare avanti il progetto originario e lo abbiamo modificato». La giunta Nizzi ha preferito adattare il nuovo ponte ai futuri lavori di rifacimento dell’ingresso ovest della città. Nel tratto tra via Marco Polo e la circonvallazione, infatti, saranno realizzate quattro rotatorie, allargata la carreggiata e realizzate piste ciclopedonali. «Abbiamo modificato il progetto per fare in modo che il ponte non fosse fine a se stesso - ha specificato Nizzi – Ci dispiace per i ritardi, ma abbiamo preferito adeguare il ponte: lo abbiamo rialzato di alcuni centimetri e messo in asse con la nuova strada».

Il nuovo ponte. Il ponte in fondo a via Vittorio Veneto, che torna a unire la periferia ovest al resto della città, è costato 1 milione e 600mila euro. La ditta che aveva vinto l’appalto si era aggiudicata i lavori per quasi 900mila euro, frutto di un ribasso. «I soldi a disposizione erano 1 milione e 600mila – ha spiegato Nizzi -. Quando ci sono imprevisti o serve modificare l’opera, siamo autorizzati a utilizzare i soldi avanzati dal ribasso». Per ora solo le auto possono transitare, a una velocità massima di 30 chilometri orari. Il ponte è infatti ancora un cantiere. Presto saranno terminati i marciapiedi e sarà installato l’illuminazione.

Le assenze. A partecipare al taglio del nastro la giunta, molti consiglieri di maggioranza e alcuni cittadini. «Mi dispiace non vedere il presidente del comitato. Abbiamo invitato tutti, anche le opposizioni – ha detto Nizzi -. In questi mesi sono state dette cose infondate. Ad esempio, è stato detto che avevamo finito i soldi. Non è vero, non abbiamo speso un centesimo di più e se oggi siamo qui vuol dire che non abbiamo sbagliato». Il consigliere comunale Roberto Ferinaio, del M5s, ha rispedito l’invito al mittente. «Non mi sottoporrò alla grottesca usanza di propaganda personale – ha scritto su Facebook -. Ho la memoria lunga e ricordo le stesse facce che tagliarono il nastro quando venne tombato il rio Gadduresu».

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