La Nuova Sardegna

Olbia

Riaperti i parcheggi, sindaco denunciato

di Serena Lullia
Riaperti i parcheggi, sindaco denunciato

Nizzi accusato di violazione di proprietà privata e furto. Ha portato via i paletti con cui la coop Fenicia aveva chiuso l’area

23 luglio 2017
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OLBIA. La ruspa del Comune entra a Pittulongu sotto il sole di metà mattina. Ma nel mirino della benna non ci sono i paletti e le catene con cui la coop la Fenicia ha chiuso per motivi di sicurezza i terreni che ha preso in affitto. Il mezzo ha il compito di spianare un’area privata alla fine di via Tramontana e trasformarla in un’area di sosta libera. A sradicare i paletti e a strappare le catene ci pensa il sindaco Settimo Nizzi. Un’azione che gli è costata una denuncia. Per violazione della proprietà privata, abuso d’ufficio e furto aggravato. A sporgerla ai carabinieri è stato Gavino Falchi, amministratore della Fenicia, la coop che ha preso in affitto dalla famiglia Putzu tutte e tre le tre aree di sosta alle spalle della spiaggia.

Pittulongu off limits. Prima ancora che il sole nasca, i terreni alle spalle della Trattoria Rossi e del Tetto Rosso sono già in catene. La coop La Fenicia, come comunicato alla prefettura e alla questura, ha chiuso le aree. Le ha prese in affitto per 6 anni dalla Lido di Pittulongu, la società della famiglia Putzu proprietaria degli spazi un tempo occupati dagli stagni. Tutte zone H, di riserva integrale e ad alto rischio idraulico secondo il Piano di assetto idrogeologico. I primi bagnanti arrivano alle 8 del mattino. Le auto trovano spazio nelle mini piazzole ai lati delle strade. Una manciata di minuti e Pittulongu è già satura di auto. Arrivano le macchine della polizia locale. Si piazzano all’ingresso e rispediscono indietro i turisti sulle quattro ruote. È il caos.

L’attesa. Tonino Falchi, amministratore della Fenicia e il socio Antonio Secchi presidiano il terreno alle spalle del Tetto Rossi. Fino al giorno prima era un’area in cui si poteva parcheggiare liberamente. In realtà in modo abusivo. Il contratto del comodato d’uso gratuito tra la Lido di Pittulongu e il Comune è scaduto a dicembre 2016 e mai rinnovato. Il privato ha quindi deciso di dare in affitto l’area alla coop, insieme alle altre due alle spalle della spiaggia. Il primo terreno, quello centrale, non appena è stato trasformato in area di sosta a pagamento è stato chiuso dal Comune. Il provvedimento dell’ente dice che l’attività di parcheggio non può essere esercitata su un’area ad alto rischio idraulico. Per lo stesso motivo la coop ha chiuso gli altri due piazzali sterrati che ha in affitto. Una decisione che ha fatto infuriare il sindaco Nizzi.

Via i paletti. Prima un sopralluogo sull’auto della polizia locale. Poi l’azione. Il sindaco del fare non ha nessuna esitazione. Via il nastro bianco e rosso che delimita l’ingresso del primo parcheggio chiuso e via i paletti, insieme a catena e cartello “proprietà privata”. Nizzi dà anche una mano a caricare tutto sulla macchina dei vigili. «Se chiudete i varchi vi faccio arrestare – urla ai gestori della coop che immobili osservano lo sradicamento dei paletti –. Voi state giocando? Vi faccio giocare io bene. Io ho tolto i paletti dal parcheggio pubblico». Nizzi va via e lascia a presidiare l’ingresso nel piazzale a un’auto della polizia locale. In pochi minuti il piazzale si gonfia di macchine. Stessa cosa succede alla fine di via Tramontana.

La denuncia. Nessun commento da parte della cooperativa La Fenicia. L’amministratore Falchi sceglie di parlare attraverso una denuncia ai carabinieri nei confronti del sindaco Nizzi. Per violazione della proprietà privata, abuso d’ufficio e furto aggravato.

Verso l’esproprio. Il Comune procede ora all’esproprio dei terreni privati dietro il Tetto Rosso. Il piazzale può ospitare più di un centinaio di auto.

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