La Nuova Sardegna

Olbia

Bullismo, il grande pericolo viaggia on line

 Bullismo, il grande pericolo viaggia on line

Calangianus, convegno organizzato dal Comprensivo e dal gruppo giuridico Norberto Bobbio

24 settembre 2017
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CALANGIANUS. Davvero tanti i presenti nell’auditorium all’incontro dibattito promosso dall’istituto comprensivo “Ines Giagheddu” grazie alla disponibilità del “Gruppo Giuridico Norberto Bobbio” sul tema “Bullismo e Cyberbullismo”.

«Siamo stati sollecitati dalle amministrazioni di Calangianus e Luras (presenti con il sindaco Albieri e l’assessore Mauro Azzena) - ha detto la dirigente Pinuccia Mura -. Questo convegno ha una speranza: rispondere ad esigenze di prevenzione perché si è convinti che quando il bullismo si manifesta, è troppo tardi per intervenire. Occorre allora imparare a riconoscere elementi di disagio che poi si trasformano in manifestazioni più gravi. Purtroppo se la scuola interviene è sola, e spesso si rema da più parti contro gli interventi della scuola stessa. Le varie realtà educative, famiglia in primis, devono collaborare».

La docente Anna Maria Usai ha spiegato che il convegno è stato organizzato all’interno di due progetti, finanziati dal Plus di Tempio, e che riguardano, uno , ragazzi e insegnanti, l’altro i genitori. Il tutto all’interno di una prassi laboratoriale. Mena Pipicelli e Cristina Fanelli, dirigenti della “Norberto Bobbio” hanno evidenziato che «l’educazione alla legalità si concretizza anche migliorando la generazione debole, quella degli adolescenti».

Lorenza Bazzoni (psicologa), i giudici del tribunale minorile Antonio Minisola e Guido Vecchione e Giovanna Roggero (avvocato) hanno presentato, partendo dalla esperienza professionale, aspetti e casi di bullismo i pericoli di internet, pedopornografia e suicidi: situazioni gravi che rientrano nelle complesse problematiche del bullismo che si vivono ogni giorno e di cui, spesso, non si riescono a cogliere i segnali. «Dare un supporto alla genitorialità -ha detto la psicologa - non è un giudizio negativo sui genitori». E poi: «Il bullismo che si attua nelle scuole è grave ma ancor più pericoloso il cyberbullismo, il bullismo online». E’ meglio che un adolescente giochi in strada piuttosto che starsene isolato in camera davanti al telefonino o allo smartphone. Tuo figlio è lì, ma magari è collegato con chi meno ti immagini».

I giudici hanno poi evidenziato, presentando alcuni casi, «che c’è urgenza che i genitori siano genitori e che è finita la stagione dei genitori amici dei figli, A volte sono i figli che ci chiedono regole». (p.z.)

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