La Nuova Sardegna

Olbia

Operazione “Casa mia”: in due hanno patteggiato

Operazione “Casa mia”: in due hanno patteggiato

Erano indagati in otto nell’inchiesta antidroga portata avanti dalla polizia  Stralciate davanti al gip le posizioni di Marco Manzo e Matteo Cuccu

13 ottobre 2017
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OLBIA. Hanno patteggiato le pene detentive di 1 anno e 8 mesi e 1 anno e 11 mesi due degli otto indagati per l’operazione antidroga “Casa Mia”, l’indagine della procura della Repubblica di Tempio che portò in cella il commerciante Cristian Ambrosio e i suoi presunti complici. Ieri mattina Matteo Cuccu, 47 anni di Arzachena e Marco Manzo, 25 anni di Olbia, la cui posizione processuale era stata stralciata dal fascicolo principale, sono comparsi davanti al gip del tribunale di Tempio Alessandro Di Giacomo per essere giudicati con un rito alternativo. Il patteggiamento proposto dai difensori dei due – l’avvocato Pietro Carzedda per Marco Manzo e l’avvocato Luca Tamponi per Matteo Cuccu – che prevedeva rispettivamente 1 anno e 8 mesi e 1 anno e 11 mesi di reclusione per i due imputati è stato accolto dal magistrato, che ha chiuso con la sua sentenza il processo penale avviato contro i due. L’operazione “Casa Mia”, condotta dal sostituto procuratore della Repubblica di Tempio, coinvolse otto persone molto conosciute a Olbia che avrebbero fatto parte della banda di spacciatori capeggiata da Cristian Ambrosio, un imprenditore di Napoli difeso dall’avvocato Marco Petitta. Il quale resta in attesa d’essere processato dopo una lunghissima sequela di sequestri di abitazione e dissequestri, richieste di patteggiamento impugnate dall’ex capo della procura della Repubblica Domenico Fiordalis in Corte di Cassazione i cui giudici, di recente, hanno respinto le tesi della Procura restituendo il fascicolo processuale al gip del tribunale di Tempio, che dovrà esaminare la proposta di patteggiamento già avanzata o altri riti alternativi avanzati dal difensore. Il caso suscito enorme clamore in città perché a rifornirsi di droga acquistandola, stando alle accuse, direttamente nella villetta di Cristian Ambrosio erano centinaia di giovani della Olbia bene, tantissimi dei quali sentiti come testi dalla polizia di Stato.

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