La Nuova Sardegna

Olbia

Telecamere alla stazione si fanno avanti i privati

di Giuseppe Pulina
Telecamere alla stazione si fanno avanti i privati

Dopo il raid vandalico, un imprenditore annuncia di vuol acquistare l’impianto E la Pro loco si farà carico delle spese per mettere in sicurezza la struttura

19 ottobre 2017
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TEMPIO. I danni materiali, alla fine, potevano essere più rilevanti, ma la ferita, comunque, resta. Pochi giorni dopo l’atto vandalico che ha rischiato di mandare letteralmente in cenere la storica stazione ferroviaria della città, sono molte le domande che non hanno ancora trovato risposta. C’è chi si chiede se sia del tutto nota l’identità degli autori del gesto e chi, non meno preoccupato, si domanda come tutto ciò sia stato possibile. La stazione dista poche decine di metri dal centro storico; con i suoi binari, gli immobili e i vagoni che ancora vi sostano, può essere considerata parte del nucleo centrale dell’abitato; ha, insomma, una posizione per niente periferica. Ma c’è di più. La stazione, per quanto apparentemente male in arnese, è uno dei luoghi di maggiore richiamo di Tempio. È parte integrante della sua immagine. Per questo motivo la notizia del raid vandalico ha destato una forte impressione. Rabbia e sconcerto per l’accaduto si sono trasformati in un’opera di immediata mobilitazione. Là dove è stato possibile, i volontari della Pro Loco e diversi cittadini si sono rimboccati le maniche e sistemato ciò che poteva essere riparato. Rimane però l’incognita del futuro e la paura che un fatto simile possa ripetersi e avere conseguenze più gravi. Lo ha capito bene un piccolo imprenditore del posto, grande appassionato d’arte, che con molta discrezione e in modo anonimo ha proposto di dotare la sala d’attesa della stazione (quella in cui si trovano i preziosi quadri di Biasi) di un impianto di videosorveglianza, la cui presenza avrebbe forse dissuaso gli autori del raid dal metterlo realmente in atto. Il generoso imprenditore è disposto a fare ciò a titolo totalmente gratuito. Vuol dire che acquisterà le telecamere e provvederà all’installazione. Questa idea fa il paio con quella avuta dalla Pro Loco, che, attraverso il suo presidente Tonino Pirrigheddu, fa sapere che si farà carico delle spese per mettere in sicurezza l’intera struttura, compresi gli ambienti esterni. Proprio da Pirrigheddu viene lanciato un appello che ha più destinatari. «Mi rivolgo alle forze politiche e alle associazioni impegnate nella salvaguardia di un bene unico, e, in primis, all’amministrazione comunale, perché interloquisca con Arst e Regione per trovare le soluzioni necessarie, visto che i danni fatti alla stazione non sono solo di natura materiale, ma rappresentano uno sfregio all’immagine della città». Se è vero che non tutto il male viene per nuocere, la vicenda potrebbe avere un risvolto positivo richiamando un interesse maggiore sulla stazione tempiese e sul suo concreto rilancio. Proprio in questi giorni, diversi Comuni dell’Ogliastra stanno provando a concertare una strategia per valorizzare al meglio le tante possibilità del trenino verde. Natura e strade ferrate si stanno rivelando un binomio felice. Se poi a questo aggiungiamo i pregi artistici di una stazione unica in tutta l'Isola, i conti sarebbero presto fatti.

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