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Olbia

Estorsione in Costa Smeralda il pm: assolvete i portieri d’hotel

Estorsione in Costa Smeralda il pm: assolvete i portieri d’hotel

Dopo 10 anni svolta al processo contro quattro “concierge” del Romazzino, Pitrizza e Cala di Volpe Erano accusati di aver preteso denaro dai tassisti in cambio delle chiamate da parte dei turisti

27 ottobre 2017
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PORTO CERVO. Colpo di scena in tribunale nel processo a carico di 4 portieri d’albergo della prestigiosa catena di hotel a cinque stelle della Costa Smeralda. Ieri in udienza il pubblico ministero, sentiti due degli undici testimoni citati, ha spiazzato tutti chiedendo l’assoluzione per gli imputati. Il caso giudiziario riguarda la guerra tra i tassisti e i concierge dei presigiosi hotel Romazzino, Cala di Volpe e Pitrizza. Imputati i portieri Gabriele Garbati, ex del “Cala di Volpe”, il suo successore Federico Barbarossa e i colleghi del Romazzino e Pitrizza, Roberto Marin e l'arzachenese Domenico Columbano, tutti sospesi dal servizio. I quattro, assistiti dagli avvocati Nicola Di Benedetto, Marco Petitta, Guido da Tome e Luigi Porcella, finirono sotto processo penale per estorsione continuata ai danni di 11 tassisti, gran parte dei quali di Arzachena.

Ieri il colpo di scena in aula, quando il pubblico ministero Gianluigi Dettorim ha chiamato due dei testi principali – il capo dei tassisti di Arzachena e un driver gallurese – i quali hanno ribadito che non vi furono richiestre estorsive da parte dei quattro portieri ma, al contrario, non furono accolte le richieste di chiamata da loro stessi avanzate attraverso una sorta di tariffario, proposta che neppure venne presa in considerazione dai portieri dei lussuosi alberghi di Porto Cervo. Alla luce di queste affermazioni il pubblico ministero Gianluigi Dettori ha rinunciato, in accordo con le parti, all’audizione degli altri testimoni d’accusa e al termine della sua requisitoria ha sollecitato l’assoluzione dei quattro. Nel caso di Barbarossa, difeso dall’avvocato Di Benedetto, assoluzione perché il fatto non sussiste; tutti gli altri per non aver commesso il fatto.

Ora il dibattimento è stato aggiornato al prossimo mese di novembre per l’intervento della parte civile per conto della Sardegna Resorts (nessuna della undici parti lese si è costituita in giudizio) e quindi la parola passerà ai quattro difensori.

Il caso era venuto alla luce dopo le diverse azioni di protesta e atti intimidatori messi a segno in Costa Smeralda. L'inchiesta portata avanti dagli uomini delle fiamme gialle di Olbia risale al 2008, dopo la sotterranea guerra messa in atto dai tassisti, i quali si opponevano alla calata in massa di limousine e auto di lusso che giungevano da ogni parte della Sardegna che, su richiesta dei diversi portierati d’albergo, arrivavano in Costa Smeralda per traghettare i turisti in discoteca o al ristorante. L’indagine si concluse con il rinvio a giudizio dei quattro imputati, tutti accusati di estorsione continuata ai danni degli undici tassisti locali verso i quali avrebbero avanzato pretese di carattere economico per essere “inclusi” nella lista delle chiamate. Il processo, avviato nel 2013, si è trascinato sino ad oggi a causa dei diversi rinvii per motivi tecnici e per l’avvicendarsi dei magistrati ai quali è stato assegnato il delicato caso processuale. Ora la sta per essere scritta la parola fine. (m.b.)

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