Distrutto da un incendio ristorante di Porto Pozzo
di Walkiria Baldinelli
Danni per mezzo milione nel locale di 400 metri quadrati da poco rinnovato Il titolare: «Qui ci stimano, ricominceremo». Nessuna conferma sulle cause
31 ottobre 2017
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SANTA TERESA. Il rogo non ha risparmiato nulla del Sintonia. Del ristorante-pizzeria, costruito due anni fa davanti a una delle marinerie del fiordo naturale di Porto Pozzo, resta un groviglio di lamiere e cenere largo 400 metri quadrati. Le fiamme alimentate dal forte maestrale, nella notte tra domenica e lunedì, in pochi minuti hanno divorato la struttura realizzata perlopiù in legno. Ingenti i danni: mezzo milione di euro. Sebbene scosso dall'incendio che ha mandato in fumo il locale, il titolare David Medugno non si perde d'animo: «Siamo pronti a ricominciare, ricostruiremo tutto entro la prossima stagione turistica», commenta con voce ferma guardando verso i cinque pontili che si affacciano su un lato della baia che lambisce la frazione teresina. La sua società è proprietaria dell'intera struttura e di parte dei terreni circostanti, gestisce anche una delle marinerie che lambiscono il porto turistico.
L’allarme. Sono passate da poco le 23 quando un muro di fiamme si alza veloce a neanche 100 metri dalla zona in cui lo scorso 25 luglio, nel cuore della notte, era divampato l'incendio che aveva fatto scendere in fretta e furia sulla statale 133 bis oltre un centinaio di villeggianti. Numerose le telefonate degli abitanti al 115 e ai carabinieri. Tempestivo l'intervento dei volontari delle locali protezioni civili, in attesa dell'arrivo delle squadre dei vigili del fuoco del distaccamento di Tempio e del presidio di Arzachena con mezzi adeguati a domare il rogo, hanno circoscritto l'area dei pontili. La messa in sicurezza della zona in cui erano ormeggiate diverse imbarcazioni ha evitato conseguenze e danni ben peggiori. Tutti i punti di approdo formano un semicerchio, alcuni confinano con villaggi turistici, strutture ricettive e abitazioni circondate da polmoni verdi di macchia mediterranea.
La grigliata. I vigili del fuoco hanno impiegato quattro ore per domare le fiamme che hanno distrutto il locale, sotto lo sguardo attonito dello stesso titolare. «E pensare che solo mezz'ora prima ero qui in compagnia di amici – racconta David Medugno –, abbiamo fatto una grigliata. Il locale ha chiuso i battenti il 20 settembre, avevamo messo in sicurezza la struttura scollegando l'impianto elettrico del ristorante. Era collegato solo quello che alimenta il percorso dall'ingresso del locale ai pontili. Quando mi hanno telefonato per dirmi che stava bruciando tutto ero appena rientrato a casa».
La ristrutturazione. Il titolare risiede tutto l'anno a Santa Teresa. La scelta di realizzare con il fratello la struttura del Sintonia è maturata negli anni, si sentono cittadini adottivi visto che vivono nel paese gallurese dal 1975. «Ringrazio gli abitanti di Porto Pozzo e quanti continuano a manifestarci affetto e solidarietà – dice Medugno –. Il fuoco non ferma la nostra voglia di ricostruire tutto e continuare a offrire i servizi turistici. Il locale era perfettamente a norma – sottolinea –, costruito con materiale ignifugo, ma davanti alla potenza di questa lingua di fuoco alimentata dal forte vento non si è salvato nulla».
Le indagini. Sulle dinamiche di sviluppo dell'incendio indagano i carabinieri di Santa Teresa, coordinati dal comandante Daniele Antonucci. Al momento non trapela nulla, gli investigatori non confermano se il rogo sia doloso oppure accidentale. La proprietà ha sporto denuncia contro ignoti.
L’allarme. Sono passate da poco le 23 quando un muro di fiamme si alza veloce a neanche 100 metri dalla zona in cui lo scorso 25 luglio, nel cuore della notte, era divampato l'incendio che aveva fatto scendere in fretta e furia sulla statale 133 bis oltre un centinaio di villeggianti. Numerose le telefonate degli abitanti al 115 e ai carabinieri. Tempestivo l'intervento dei volontari delle locali protezioni civili, in attesa dell'arrivo delle squadre dei vigili del fuoco del distaccamento di Tempio e del presidio di Arzachena con mezzi adeguati a domare il rogo, hanno circoscritto l'area dei pontili. La messa in sicurezza della zona in cui erano ormeggiate diverse imbarcazioni ha evitato conseguenze e danni ben peggiori. Tutti i punti di approdo formano un semicerchio, alcuni confinano con villaggi turistici, strutture ricettive e abitazioni circondate da polmoni verdi di macchia mediterranea.
La grigliata. I vigili del fuoco hanno impiegato quattro ore per domare le fiamme che hanno distrutto il locale, sotto lo sguardo attonito dello stesso titolare. «E pensare che solo mezz'ora prima ero qui in compagnia di amici – racconta David Medugno –, abbiamo fatto una grigliata. Il locale ha chiuso i battenti il 20 settembre, avevamo messo in sicurezza la struttura scollegando l'impianto elettrico del ristorante. Era collegato solo quello che alimenta il percorso dall'ingresso del locale ai pontili. Quando mi hanno telefonato per dirmi che stava bruciando tutto ero appena rientrato a casa».
La ristrutturazione. Il titolare risiede tutto l'anno a Santa Teresa. La scelta di realizzare con il fratello la struttura del Sintonia è maturata negli anni, si sentono cittadini adottivi visto che vivono nel paese gallurese dal 1975. «Ringrazio gli abitanti di Porto Pozzo e quanti continuano a manifestarci affetto e solidarietà – dice Medugno –. Il fuoco non ferma la nostra voglia di ricostruire tutto e continuare a offrire i servizi turistici. Il locale era perfettamente a norma – sottolinea –, costruito con materiale ignifugo, ma davanti alla potenza di questa lingua di fuoco alimentata dal forte vento non si è salvato nulla».
Le indagini. Sulle dinamiche di sviluppo dell'incendio indagano i carabinieri di Santa Teresa, coordinati dal comandante Daniele Antonucci. Al momento non trapela nulla, gli investigatori non confermano se il rogo sia doloso oppure accidentale. La proprietà ha sporto denuncia contro ignoti.