La Nuova Sardegna

Olbia

Capannoni più sicuri con 700mila euro di risorse dei privati

di Serena Lullia
Capannoni più sicuri con 700mila euro di risorse dei privati

Il Comune impone le regole anti-alluvione in zona aeroporto Monni: «Grande attenzione al rischio idraulico, basta errori»

19 novembre 2017
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OLBIA. L’alluvione del 2013 insegna le buone regole del mattone. Principi salvavita elementari ma di immediata applicazione in attesa dei grandi piani anti-alluvione. Il primo esempio arriva dalla variante al Piano di lottizzazione in zona aeroporto approvata dal Consiglio. Per intenderci si tratta dei terreni su cui sta venendo su il nuovo polo commerciale che tra i vari brand ospiterà Decathlon. Inizialmente le acque bianche dei capannoni dovevano finire in un bacino della lottizzazione Degortes. Ma su quell’area recenti studi idraulici hanno innalzato il livello del rischio idraulico. Impossibile pensare di scaricarci tutti quei litri di acqua. Da qui la decisione del Comune di far realizzare alla società Acquaviva, proprietaria del futuro polo, una rete di canali. Intervento da 700mila euro interamente a carico dei privati.

Da pratica urbanistica senza appeal, la delibera sulla lottizzazione Acquaviva assume un significato particolare. «In una fase iniziale – spiega il presidente della commissione Urbanistica, Bastianino Monni – le acque bianche dovevano essere convogliate in un bacino imbrifero naturale nella lottizzazione Degortes. Il privato avrebbe dovuto compartecipare alla realizzazione di un canale scolmatore con 178mila euro. Ma dai calcoli idraulici è emerso che il quantitativo di acqua avrebbe messo in pericolo la lottizzazione Degortes». Il Comune ha quindi lavorato al piano b. «Convogliamo le acque bianche attraverso un canalizzazione in via Ivrea – aggiunge Monni –. In conferenza di servizi è stato poi concordato che il privato realizzerà a sue spese tutta la canalizzazione. Un intervento da 700mila euro». Acquaviva ha bisogno di mettere il turbo ai lavori. I blocchi di granito sotto la superficie del terreno hanno costretto alla moviola il cantiere per il nuovo polo commerciale. Ai privati serve rimettere il turbo alla costruzione dei sette capannoni. Il collaudo dei canali delle acque è fondamentale per sbloccare il resto del progetto. «Questa variante dimostra il concreto cambio di passo rispetto al passato – conclude Monni –. Dopo l’alluvione non si può non tenere conto dei carichi idraulici aggiuntivi e delle conseguenze che potrebbero avere. Nella parte bassa della lottizzazione Degortes ci sono delle case che già sono a rischio allagamenti. Recentemente è stato anche innalzato il vincolo idrogeologico. In attesa dei grandi progetti che metteranno al sicuro Olbia portiamo avanti piccoli ma efficaci interventi. Non si possono più commettere gli errori deegli ultimi 30 anni».

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