La Nuova Sardegna

Olbia

Incubo alluvione in zona Baratta: «Subito la rete idrica»

di Dario Budroni
Incubo alluvione in zona Baratta: «Subito la rete idrica»

I cittadini sollecitano il progetto da 2 milioni di euro «Abbiamo paura, ci sentiamo abbandonati dal Comune»

21 novembre 2017
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OLBIA. L’elemento principale che regola la vita di zona Baratta è la paura. Da queste parti si vive con gli occhi al cielo e con le paratie a portata di mano. Il timore di finire per la terza volta sotto qualche metro di fango è un qualcosa che toglie il sonno. Il fantasma dell’alluvione ha anche spinto diversi cittadini a costituirsi in un comitato spontaneo, che si chiama Gruppo Baratta. L’obiettivo è chiedere al Comune di mettere presto in sicurezza il popoloso quartiere costruito in un avvallamento sulla sponda del rio Seligheddu. Adesso il comitato, dopo un mese di tregua, torna sul piede di guerra. Maxi piani anti-alluvione a parte, il gruppo di cittadini chiede al Comune di dare gambe al progetto che rivoluzionerà la rete idrica del rione, per il quale ci sono 2 milioni di euro a disposizione.

Fare presto. Tra i componenti del comitato c’è Maria Dettoto, una donna che si è addirittura fatta costruire mobili, cucina e divani in muratura, per evitare di dover nuovamente buttar via tutto in caso di una nuova alluvione. «Si parla di appalti, di progetti, di soldi e anche di rimpalli di responsabilità tra Regione e Comune, per esempio sul piano anti-alluvione, ma alla fine di tutto a rimanere è soltanto la nostra paura - spiega la cittadina -. Per adesso non vogliamo parlare dei mega progetti, ma pretendiamo almeno che il Comune spenda quei 2 milioni di euro per rifare la rete idrica». In zona Baratta il problema non è rappresentato solo dalle inondazioni. Esiste infatti una rete idrica inadeguata: quando piove le acque bianche finiscono nella rete fognaria, i tombini eruttano e i cittadini non possono neanche utilizzare i servizi igienici. Inoltre, a cause di pendenze sbagliate, il mini canale che attraversa il quartiere non sempre riesce a far defluire le acque bianche nel Siligheddu, con il conseguente allagamento delle strade. Il Comune, un anno fa, aveva annunciato un intervento di 2 milioni. Ma i lavori non sono partiti.

Dialogo cercasi. I cittadini di Baratta si sentono abbandonati dal Comune. E quelli del comitato dicono di non riuscire neanche a costruire un dialogo con il sindaco Settimo Nizzi. «Viviamo un senso di abbandono - spiega Maria Dettoto -. Quando si parla di messa in sicurezza la confusione è totale. In più, quando ci rivolgiamo al sindaco, ci sentiamo quasi in colpa per averlo fatto. Lui ci ha detto di lasciarlo lavorare e di non strumentalizzare la situazione, però bisogna capire che dietro alle nostre domande non ci sono delle casalinghe che non hanno nulla da fare, ma persone che vivono con la paura. A chi ci governa chiedo più umanità e di mettersi nei nostri panni, se non come amministratori almeno come padri di famiglia». Un mese fa, dopo una manifestazione nel quartiere, il comitato di Baratta aveva inviato una lettera al sindaco, ma la risposta non è mai arrivata.

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