La Nuova Sardegna

Olbia

L’agricoltura traina la ripresa in Gallura

di Serena Lullia
L’agricoltura traina la ripresa in Gallura

A sorpresa è il settore che nel primo semestre del 2017 ha registrato la più forte crescita. Ancora segno meno per l’edilizia

20 dicembre 2017
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OLBIA. La ripresa della Gallura ha il profumo della terra. Il territorio riscopre la sua anima bucolica e scommette sull’agricoltura. Il verde campagna fa più presa del grigio cemento. L’economia agricola è il settore che nel primo semestre del 2017 ha fatto registrare il migliore trend di crescita. Il numero di imprese aumenta del 2,17%. Continua invece il trend negativo per le costruzioni, meno 0,95%, ma nel generale scenario in caduta, perde meno della provincia di Sassari dove il mattone si attesta a meno 1,09%. Per non farsi schiacciare dai blocchetti in crisi, aziende e operai hanno deciso di adeguarsi al mercato mutato. E la campagna si sta dimostrando perfetta per il cambio d’abito.

Imprese camaleonte. Dal mattone alla terra. L’agricoltura, in forte crisi altrove, nel territorio della ex provincia di Olbia-Tempio ottiene la migliore performance di crescita del primo semestre dell’anno. «Abbiamo delle eccellenze nell’agro, nel vitivinicolo con produzioni di vini di pregio, ma anche formaggi, carni che arrivano da allevamenti di qualità – spiega il segretario della Cisl Gallura, Mirko Idili –. Nel paniere gallurese questo settore rappresenta il 13% delle imprese totali. Il settore delle costruzioni, che mette insieme edilizia, lapideo, strade, il 18%. Il commercio la fa da padrone con il 22%».

Di corsa. Runner per natura, la Gallura continua la sua corsa verso lo sviluppo. Lo confermano quei parametri che gli analisti chiamano indicatori economici. Come la disoccupazione. I dati Istat disponibili fanno riferimento al 2015. In Gallura è del 13,11%, quattro punti inferiore rispetto a quella regionale che è 17,25%. Ma molto più bassa rispetto al sassarese dove viaggia sul 21,91%. «È evidente che la Gallura stia uscendo con un passo più spedito dalla fase più acuta della crisi rispetto ad altre realtà territoriali – afferma Idili –. Una ulteriore dimostrazione arriva dal tasso di disoccupazione giovanile. In Gallura è al 34,9%, la metà del sassarese in cui è al 61,42%. La media regionale è del 56,35%». Ci sono poi i dati demografici. L’ex provincia, trainata da Olbia, cresce con un trend al galoppo. 5 volte superiore alla media regionale.

Mattone a passo lento. Il settore delle costruzioni in Gallura continua ad avere il segno negativo, ma nel primo semestre dell’anno perde meno che altrove. Meno 0,95% contro un meno 1,09% del sassarese. «Un settore ancora in crisi ma meno di altri territori e che sta dando segnali di ripresa che vanno saputi cogliere – analizza il segretario Cisl –. L’edilizia ripartirà, ma nella misura in cui ci sarà la capacita di riqualificare un patrimonio turistico di eccellenza che in questo momento sta perdendo valore, anno dopo anno. Qui non si tratta di costruire nuove ville o nuovi hotel. Ma di ristrutturare ville che hanno 40 anni, alberghi a cui non servono nuove camere ma servizi per renderli competitive come spa e centri benessere».

Turismo emozionale. Tra i settori in crescita nel 2017 in Gallura c’è anche il turismo, che rappresenta il 12% del totale delle imprese. «Un settore che, come accade all’agroalimentare sta cambiando pelle – conclude Idili –. I segnali che ci arrivano sono un invito ad assecondare il turismo nautico, abbiamo anche una forte presenza di croceristi. Ed è in crescita il turismo emozionale, una delle nuove tendenze, che mette insieme sport, trekking, escursioni, ippovie. Attività che devono essere accompagnate con strutture adeguate, capaci di portare turismo non solo nei mesi estivi».

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