La Nuova Sardegna

Olbia

La Finanza dona ai più bisognosi più di 3mila capi d’abbigliamento

di Dario Budroni
La Finanza dona ai più bisognosi più di 3mila capi d’abbigliamento

La merce contraffatta è stata consegnata al parroco della Sacra Famiglia don Andrea Raffatellu Gli indumenti saranno devoluti alle associazioni di volontariato che si occupano dei poveri

20 dicembre 2017
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OLBIA. Certe cose negli scaffali dei negozi proprio non ci possono stare. Perché nelle etichette c’è scritto una cosa, mentre l’analisi dei tessuti dice tutt’altro. Per questo la Guardia di finanza del gruppo di Olbia, nel giro di pochi mesi, ha sequestrato più di tremila capi di abbigliamento durante una serie di controlli effettuati tra i magazzini e le corsie di alcuni centri commerciali galluresi. E invece di mandare tutto al macero, i finanzieri, coordinati dal maggiore Marco Salvagno, ieri mattina hanno donato tutto alla parrocchia della Sacra Famiglia. Un maxi regalo di Natale, per le tante persone bisognose che popolano la città, consegnato direttamente nelle mani di don Andrea Raffatellu, il parroco della Sacra Famiglia, che poi distribuirà i capi tra le associazioni di volontariato. «Considerato che su questi articoli era possibile asportare la falsa etichettatura e, valutata anche la possibilità di poterli destinare a fini umanitari anziché distruggerli, in accordo con il Procuratore della Repubblica di Tempio Gianluigi Dettori, abbiamo individuato nella parrocchia di don Andrea Raffatellu l’ente a cui consegnare la merce per la successiva distribuzione alle famiglie bisognose – spiegano dalla Guardia di finanza –. Il sequestro era scaturito anche grazie alle analisi chimiche effettuate dal laboratorio chimico dell’Agenzia delle dogane di Milano e dal laboratorio BuzziLab di Prato, che avevano evidenziato e confermato l’ipotesi di reato. E cioè la vendita di sciarpe realizzate in viscosa e polyammide per cashmere e mohair». Insomma, una rilevante frode in commercio che ha creato un danno non solo agli ignari acquirenti ma anche a tutti quegli operatori commerciali messi all’angolo dalla galoppante concorrenza sleale. Indumenti a parte, pochi giorni fa la Guardia di finanza ha scoperto e smantellato anche una illecita filiera gestita da commercianti cinesi che in diversi comuni galluresi vendevano numerosi articoli contraffatti o con false certificazioni di conformità, come addirittura giocattoli e luminarie.

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