La Nuova Sardegna

Olbia

Volo in ritardo, viaggio da incubo da Olbia al Sud Africa

Volo in ritardo, viaggio da incubo  da Olbia al Sud Africa

Padre e due figli in partenza per Roma perdono la coincidenza per Durban

24 dicembre 2017
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OLBIA. Il viaggio era stato pianificato in ogni dettaglio. Partenza da Olbia con Meridiana alle 20.05, coincidenza a Fiumicino per salire sull’aereo della Etiopian Airlines, Addis Abeba-Johannesburg-Durban delle 23. Un volo necessario, per andare a trovare un familiare malato. Ma per Nicolaas Rensburgh Cronjè, olbiese di adozione con famiglia in Sud Africa il viaggio si è trasformato in un incubo. Il ritardo del volo Meridiana non gli ha permesso di partire per Durban.

Oltre ad aver speso più di 2mila euro per i biglietti, il grande dolore è non aver potuto raggiungere la famiglia. A vivere con lui l’angosciante viaggio tra gli aeroporti di Olbia e Fiumicino i suoi due figli piccoli, di cinque e due anni e mezzo. L’uomo si è rivolto già a un avvocato. Il racconto del suo viaggio incubo lo racconta lui stesso. «Dovevamo partire da Olbia con Meridiana alle 20.05 – ricostruisce i fatti Nicolaas Cronjè –. Alle 21 saremmo dovuti atterrare a Fiumicino, in tempo per salire sull’aereo dell’Etiopia Airlines in partenza alle 23. Sono partito con i miei due figli, quindi con mia moglie che non poteva venire, avevamo calcolato bene i tempi di cui avrei avuto bisogno per scendere dall’aereo con due bambini piccoli e raggiungere il terminal».

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L’orologio dell’aeroporto segna le 20 passate e babbo e i due figli i sono ancora a terra. «Senza nemmeno un annuncio, guardando lo schermo con i voli, mi accorgo che il mio aereo era stato sostato alle 21,30 – racconta l’uomo –. Chiedo quindi informazioni cercando di capire cosa fosse successo e soprattutto pensando alla coincidenza del volo da Fiumicino». Nicolaas chiede aiuto alla moglie, che si attacca al telefono per avere informazioni da Meridiana. «Non mi dicono il perché del ritardo ma mi garantiscono l’arrivo a Fiumicino alle 22,30 – racconta Jolanda Concas –. Spiego la situazione di mio marito, da solo con due bambini piccoli e chiedo di aiutarlo una volta arrivato a Fiumicino. Mi viene garantito il supporto, che poi, nella realtà dei fatti non c’è stato».

Da Olbia il volo per Fiumicino si alza in volo alle 21,45 e atterra dopo un’ora. «Nessuno mi ha dato un aiuto, mio figlio di cinque anni non era stato nemmeno bene durante il volo. Mi hanno fatto aspettare un quarto d’ora per il passeggino – aggiunge ricordando i momenti di disperazione Nicolaas –. Spiegavo la mia esigenza di raggiungere il Sud Africa, che avevo un volo in partenza, ma ho trovato un muro. Abbiamo perso l’aereo, i soldi, e siamo rimasti a Fiumicino la notte. Per poi ritornare a Olbia il mattino successivo. Un vero incubo, soprattutto per i bambini».
 

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