La Nuova Sardegna

Olbia

Tasse mai pagate, quest’anno il Comune ne recupera 7 milioni

Tasse mai pagate, quest’anno il Comune ne recupera 7 milioni

La cifra è contenuta nel bilancio di previsione. Fa riferimento ai tributi non versati e ormai accertati Il personale pesa sulla spesa solo per il 18,3%. Il sindaco: «Dipendenti virtuosi ma sottodimensionati»

02 gennaio 2018
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OLBIA. Il 2018 segna il capolinea per una quota di evasori che vale 7 milioni di euro. È questa la cifra degli accertamenti di tasse comunali non pagate che andranno a riscossione nel corso dell’anno. Il numero da capogiro è contenuto nel bilancio di previsione da 120 milioni di euro varato dall’amministrazione. «Nel 2017 c’è stata una evasione di 6milioni di euro, tasse che non vengono versate dai contribuenti – spiega il sindaco Settimo Nizzi in versione contabile –. Mancati pagamenti che negli anni andiamo a recuperare con gli accertamenti. Nel bilancio 2018 contiamo di incassare 7milioni 400mila euro».

Il Nizzi matematico snocciola poi qualche altra cifra contenuta nel bilancio di previsione. 14milioni e 300mila euro di Imu. 17milioni e 699mila euro di Tari, «come lo scorso anno», ci tiene a precisare. Tosap 360mila euro. Un milione e mezzo di euro di imposta di soggiorno. Un milione di euro dalle sanzioni al codice della strada. Una fetta importante del bilancio è poi destinata ai Servizi sociali. 21 milioni di euro, 8 dei quali di fondi comunali. Solo il 18,3 per cento della spesa totale serve per pagare gli stipendi dei dipendenti.

Una macchina che fa performance da Formula uno anche se con metà della benzina. I numeri del personale comunale sono sottodimensionati del 50 per cento. Eppure il municipio di Olbia è stato il primo della Sardegna ad approvare il bilancio di previsione ed è al 121esimo posto nelle graduatorie nazionali per incidenza di costi del personale sulla spesa. «Nell’80 per cento dei comuni italiani il personale incide per il 50% della spesa, da noi solo per il 18,3% – dichiara Nizzi –. Abbiamo 306 dipendenti a tempo indeterminato, 9 dirigenti, un segretario generale. Se aggiungiamo gli altri lavoratori a tempo determinato raggiungiamo quota 320. Allo stato attuale ci manca il 50 per cento della forza lavoro. Siamo un Comune virtuoso, è vero, ma lo Stato deve consentirci di avere il giusto numero di dipendenti. Siamo sottodimensionati in molti settori, dai lavori pubblici all’ urbanistica».

Un esempio su tutti della carenza di personale arriva dalla polizia locale. Con gli agenti costretti a turni spesso massacranti per compensare un numero di vigili da paesino di montagna. «Gli agenti sono troppo pochi – ribadisce Nizzi –. Abbiamo in corso un contenzioso legale a seguito della causa che venne fatta al Comune da alcuni agenti stagionali. Spero che il Tar dia ragione a loro così saremo obbligati ad assumerli. Oltre a questa strada abbiamo però messo in campo il percorso di stabilizzazione dei precari previsto dalla legge Madia. I dirigenti stanno provvedendo alla verifica dei requisiti settore per settore». (se.lu.)

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