La Nuova Sardegna

Olbia

Nuova sede alla Corridoni per il progetto Olbi@inlab

di Giandomenico Mele
Nuova sede alla Corridoni per il progetto Olbi@inlab

Il laboratorio-incubatore del Cipnes doveva essere ospitato nel cantiere della Pte Per salvare i finanziamenti sarà utilizzato un edificio della compagnia portuale

05 gennaio 2018
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OLBIA. La piattaforma tecnologica europea è uno scheletro di cemento che attende di essere completato. Così il Cipnes deve correre ai ripari per salvare il progetto “Olbi@inlab” e un finanziamento del ministero dell’Università e della Ricerca da 742 mila euro. La premessa logica è nello stato dell’arte circa i lavori sulla Pte che, dopo l’accordo transattivo tra Consorzio e la ditta Ge.Di. di Altamura, avrebbe dovuto portare alla ripresa dei lavori a fine novembre. Per ora, però, si sono visti pochi operai, anche se da fine dicembre il cantiere è desolatamente vuoto. L’accordo vincola la ditta alla conclusione dei lavori entro la fine di ottobre di quest’anno, in caso contrario sono previste costose penali da versare nelle casse del Cipnes. Ma il problema a questo punto diventa il mantenimento di tutti quei progetti collegati con la base infrastrutturale rappresentata proprio dalla Pte: qui si inserisce l’ultima delibera dell’assemblea del Cipnes, che ha proceduto alla revisione dell’accordo di parternariato sottoscritto con la Rete delle istituzioni scolastiche, denominato Olbi@inlab, per la creazione di un polo innovativo per l’alternanza scuola-lavoro, individuando la nuova sede in un fabbricato vicino al cantiere Pte, che qualche mese fa era stato ceduto volontariamente dalla Compagnia portuale “Filippo Corridoni” al Cipnes. Si tratta di un edificio distante pochi metri dalla sede principale della compagnia, in parte destinato ad uso ufficio, per una superficie di 115 metri quadrati, in parte a spogliatoio, archivio e magazzino per una superficie coperta di 340 metri quadrati.

Nuova sede. Gli spazi presenti all’interno del fabbricato sono adeguati allo svolgimento delle attività didattiche e di formazione, con l’uso di laboratori, così come previsto dal progetto Olbi@inlab, in totale alternativa allo spazio all’interno della Pte.

Il progetto. Un laboratorio innovativo nel quale gli studenti creeranno il loro futuro lavorativo. A più di un anno dal “patto” col Cipnes e il mondo produttivo del territorio, il “Laboratorio per l’occupabilità Olbi@ in Lab”, creato da sette scuole superiori del territorio, può trovare una nuova sede, soprattutto per non correre il rischio che il progetto, finanziato dal ministero con 742 mila euro, possa naufragare per la mancata collocazione nello spazio fisico della piattaforma “Insula Sardinia Enterprise”, l’incubatore di imprese che il Cipnes sta realizzando nella zona industriale e che attende il termine dei lavori per la Pte. Qui, in 800 metri quadri, le scuole avrebbero dovuto allestire tre laboratori, progettando e lavorando insieme al mondo produttivo del territorio, con l’obiettivo di creare opportunità di nuova occupazione.

Le scuole. “Olbi@ in Lab” è l’idea innovativa frutto di una rete composta da sette scuole: “Amsicora”, liceo classico “Gramsci”, liceo scientifico “Mossa”, istituto tecnico “Panedda”, liceo artistico “De Andrè”, scuola media “Diaz” e IV circolo didattico, che progetteranno e lavoreranno insieme a Cna, Confartigianato, Camera di commercio, Fab Lab e Comune di Olbia. Con il finanziamento del ministero, le scuole acquisteranno macchinari all’avanguardia per i tre laboratori che saranno allestiti nei locali del Cipnes, dove gruppi di studenti lavoreranno in diversi ambiti: attività di ricerca scientifica, di analisi fisico-chimiche e di controllo di qualità degli ambienti; attività di studio, progettazione e marketing delle risorse naturalistiche, archeologiche, artistiche, enogastronomiche e artigianali; attività di innovazione tecnologica, di progettazione in 3D e prototipazione nei diversi settori. La convenzione col Cipnes per lo spazio all’interno della Pte durerà dieci anni.

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