Mura puniche nel degrado tra spray e carcasse di auto
di Dario Budroni
Il sito archeologico tra via Acquedotto e via Torino è preso di mira dai vandali L’area è ricoperta di rifiuti e ancora non esiste un sistema di videosorveglianza
29 gennaio 2018
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OLBIA. I cartaginesi le avevano tirate su masso dopo masso per difendere la città antica. Forti, imponenti, monumentali. Ma per ironia della sorte nessuno è ancora riuscito a difendere loro dai vandali solitari o riuniti in branco. Olbia, con le sue mura puniche a due passi dal perimetro del centro storico, non ci fa proprio una gran bella figura. E per capire meglio la dimensione dello scandalo basta infilarsi nei panni di quei turisti che, dopo aver ammirato i colori del mare, decidono di andare alla scoperta della storia della città. Ma niente da fare. Chi raggiunge le mura puniche viene solitamente sopraffatto dall’irrefrenabile desiderio di girare i tacchi e allontanarsi il prima possibile. Normale. Il sito archeologico racchiuso tra via Torino e via Acquedotto è da sempre uno dei luoghi più degradati della città. I massi che compongono l’antica cinta muraria sono addirittura pasticciati con la bomboletta dello spray. Ma è una storia vecchia. L’ultima e originale novità è rappresentata da una Fiat Punto rossa senza targa e senza ruote. Si regge su quattro blocchetti, esattamente davanti alle mura costruite dai cartaginesi.
Il regno del degrado. In questo sito archeologico non funziona nulla. Non c’è niente che vada bene. La cosa più grave è anche quella più evidente: le mura pasticciate. Negli anni in tanti si sono divertiti a scaricare la vernice delle bombolette spray direttamente sui massi di granito del muro cartaginese. Scritte incomprensibili, disegni osceni, parolacce. La situazione non cambia tutto attorno. Anche le mura più moderne degli edifici che fanno da cornice sono ricoperte di vernice e di improbabili disegni. Per terra, invece, è pieno di cartacce. In un angolo c’è addirittura un barbecue arrugginito, mentre i cestini della spazzatura sono stati più volte divelti e rimessi in piedi. Solo ieri mattina, appoggiate alle mura puniche, c’erano poi dei cartoni e dei lunghi pezzi di legno. Un tempo erano presenti anche dei faretti per l’illuminazione, ma hanno fatto una brutta fine. Presi a calci e a colpi di pietre, per il divertimento di qualcuno. Poco più in là, invece, ci sono tre panchine di granito: una è stata smontata, due fortunatamente sono ancora in piedi e al loro posto.
Zero telecamere. La ciliegina sulla torta è la Punto rossa senza ruote, senza targa e con un finestrino rotto che da tempo guarda in faccia le mura puniche. Nella zona non esiste un impianto di videosorveglianza che possa almeno immortalare le gesta di chi si diverte a distruggere un sito archeologico. Un posto frequentato soprattutto la notte, quando il buio scatena gli istinti vandalici di alcuni giovani.
Piazza e Piramidi. La situazione non migliora poco più un là, in piazza Roych, dove ci sono un porticato trasformato in bagno pubblico e una piazzetta che qualche anno fa un cittadino esasperato, di sua spontanea volontà, aveva rimesso in ordine. Il tratto di mura puniche prosegue poi anche sotto il complesso «Le piramidi» di via Acquedotto. Si possono intravedere attraverso due piramidi di vetro, ma sono comunque ricoperte di sterpaglie e cartacce.
Il regno del degrado. In questo sito archeologico non funziona nulla. Non c’è niente che vada bene. La cosa più grave è anche quella più evidente: le mura pasticciate. Negli anni in tanti si sono divertiti a scaricare la vernice delle bombolette spray direttamente sui massi di granito del muro cartaginese. Scritte incomprensibili, disegni osceni, parolacce. La situazione non cambia tutto attorno. Anche le mura più moderne degli edifici che fanno da cornice sono ricoperte di vernice e di improbabili disegni. Per terra, invece, è pieno di cartacce. In un angolo c’è addirittura un barbecue arrugginito, mentre i cestini della spazzatura sono stati più volte divelti e rimessi in piedi. Solo ieri mattina, appoggiate alle mura puniche, c’erano poi dei cartoni e dei lunghi pezzi di legno. Un tempo erano presenti anche dei faretti per l’illuminazione, ma hanno fatto una brutta fine. Presi a calci e a colpi di pietre, per il divertimento di qualcuno. Poco più in là, invece, ci sono tre panchine di granito: una è stata smontata, due fortunatamente sono ancora in piedi e al loro posto.
Zero telecamere. La ciliegina sulla torta è la Punto rossa senza ruote, senza targa e con un finestrino rotto che da tempo guarda in faccia le mura puniche. Nella zona non esiste un impianto di videosorveglianza che possa almeno immortalare le gesta di chi si diverte a distruggere un sito archeologico. Un posto frequentato soprattutto la notte, quando il buio scatena gli istinti vandalici di alcuni giovani.
Piazza e Piramidi. La situazione non migliora poco più un là, in piazza Roych, dove ci sono un porticato trasformato in bagno pubblico e una piazzetta che qualche anno fa un cittadino esasperato, di sua spontanea volontà, aveva rimesso in ordine. Il tratto di mura puniche prosegue poi anche sotto il complesso «Le piramidi» di via Acquedotto. Si possono intravedere attraverso due piramidi di vetro, ma sono comunque ricoperte di sterpaglie e cartacce.