La Nuova Sardegna

Olbia

Mammografia impossibile 5 mesi per l’appuntamento

Mammografia impossibile 5 mesi per l’appuntamento

Una donna di 48 anni cerca di fare l’esame da gennaio. Liste chiuse fino a maggio «Si parla di tanto di prevenzione, ma poi questo sistema non mi fa fare la visita»

31 marzo 2018
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OLBIA. Diritto alla salute ma spesso solo sulla carta. La prova è nella battaglia dei cittadini per ottenere visite o esami specialistici in tempi umani. Come nel caso di Danila Susini, 48 anni, residente alla Maddalena. Dal mese di gennaio cerca di prenotare una mammografia di controllo tra Olbia, Tempio e Sassari. La prevenzione viene considerata l’arma migliore per diagnosticare precocemente i tumori. Ed ecco infatti che ogni anno Danila fa l’esame al seno. Nel gennaio 2017 telefona al Cup, il centro unico di prenotazione dell’Azienda sanitaria. «Allora mi dissero che le liste erano chiuse e che non sapevano quando sarebbero state riaperte – racconta la donna –. Dopo alcuni tentativi nelle settimane successive abbandonai l’impresa. Quest’anno però, sempre a gennaio, ho richiamato il Cup per prendere l’appuntamento». La mammografia è un esame che viene programmato in base al ciclo riproduttivo della donna. In questo caso è l’agenda sanitaria che deve piegarsi a quella della natura. Per la data del 26 gennaio, congeniale a Danila, non ci sono posti liberi. Né a Olbia, né a Sassari, né a Tempio. «Ritento il mese successivo e ancora una volta mi viene detto che non c’è posto – dice –. Stesso problema a marzo quando il 22 cerco di prenotare la mammografia. Mi viene detto che dal 17 aprile al 7 maggio le liste sono chiuse e non ci sono posti. Dovrò quindi chiamare dopo il 7. Ci dicono che la prevenzione è fondamentale dopo i 40 anni, che la mammografia è un esame importantissimo per la diagnosi precoce dei tumori. Poi però non ti permettono di fare gli esami. Sembra quasi che ti vogliano spingere a fare le visite dai privati o in intramoenia. È assurdo. Liste bloccate e nessuno posto né a Olbia, né a Tempio né a Sassari. Io pago il servizio sanitario nazionale e pretendo di fare la mammografia in ospedale».

Un caso che si inserisce molto bene nella fotografia della sanità sarda scattata dall’indagine Demoskopica. Con un sistema sanitario che è il primo malato da curare in Sardegna. L’isola è quart’ultima nella classifica nazionale. L’indice di soddisfazione del servizio è mediamente basso. La regione sarda è tredicesima su venti. Neppure un residente su tre promuove la sanità isolana. La Sardegna sta in fondo alla classifica nazionale anche per le spese non coperte dal servizio sanitario, quelle che i cittadini pagano di tasca. (se.lu.)

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