La Nuova Sardegna

Olbia

Nautica, le aziende galluresi puntano sull’estero

Dario Budroni
Nautica, le aziende galluresi puntano sull’estero

Gli imprenditori cercano nuove opportunità di sviluppo. In campo anche la Regione. In Gallura il settore è in buona salute

17 aprile 2018
3 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Si naviga a gonfie vele ma l’obiettivo è diventare ancora più forti. Le strategie sono diverse e ai primi posti c’è sicuramente la ricerca di nuovi mercati, esteri in particolare. Il mondo della nautica è in fermento. In questi giorni diversi imprenditori si sono per esempio dati appuntamento in città per partecipare a un seminario sul marketing strategico internazionale promosso da Ice–Agenzia e Regione con il supporto della Confindustria del Nord Sardegna. Olbia non è stata scelta a caso. La città vanta infatti un settore nautico di tutto rispetto, con numeri che la dicono lunga sull’importanza del presente e sulle potenzialità del futuro. A Olbia i posti barca sono circa 2.400, mentre in Gallura sono 6.800. L’intera isola, terza regione in Italia per posti barca, ne conta invece circa 22mila. Nel territori comunale sono presenti 6 porti, che diventano 12 se si prendono in considerazione circoli, Lega navale e piccole marine. I cantieri sono 62, mentre le aziende dell’intera filiera sono 270. «In Sardegna i cantieri hanno raggiunto livelli davvero invidiabili – spiega Raimondo Mandis, dello staff della Regione –. E la stessa cosa accade a Olbia e in Gallura, che rappresentano una fetta molto importante dell’intero comparto e hanno dato grandi esempi di innovazione e di esperienze aggregative tra operatori».

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:site:1.16727246:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.16727246:1653513419/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Verso l’estero. Il seminario «Export focus nautica» è terminato ieri 17 aprile nei locali del Centro 8020. Un ciclo di incontri incentrato sul marketing strategico e sulla promozione delle aziende nei paesi esteri. «È un modo per illustrare alle aziende come comportarsi nei mercati esteri – continua Raimondo Mandis –. E questo non è un discorso che riguarda soltanto un tipo di settore, perché la nautica è un insieme di diverse professionalità». Nel dettaglio il seminario si concentra su un focus sui mercati dell’Europa occidentale, degli Emirati Arabi Uniti, della Russia, della Cina e degli Stati Uniti. «Ogni mercato è diverso dall’altro e per questo è importante conoscere ogni singola caratteristica, con l’obiettivo di risultare ancor più attrattivi» aggiunge Mandis.

Le potenzialità. Il settore nautico conosce bene le sue potenzialità. Ed è per questo che gli imprenditori puntano a diventare sempre più competitivi. «Basti pensare che un turista normale, cosiddetto “terrestre”, spende in media dai 180 ai 250 euro al giorno, compresi i trasporti – sottolinea Mandis –. Invece i diportisti spendono in media circa 6mila euro al giorno, anche in questo caso tutto compreso. Tutto ciò crea un valore enorme per il territorio». Sempre per quanto riguarda il turismo, negli ultimi tempi sono stati registrati dei risultati positivi in termini di presenze, dopo una forte crisi. «Ci sono dei segnali di ripresa – commenta Roberto Azzi, presidente della sezione nautica di Confindustria –. L’obiettivo ora è dare seguito a questo trend. Per la nautica da diporto c’è grande ottimismo».

Il seminario. Ieri sono intervenuti gli esperti Andrea Aguiari e Roberto Neglia e anche il direttore di Confindustria Nord Sardegna Giansimone Masia e Emanuela Pellizzari di Ice–Agenzia. Oggi toccherà invece all’ingegnere Stefano Pagani e ancora ad Andrea Aguiari.
 

In Primo Piano
L’incidente

Scontro frontale sulla Sassari-Olbia, cinque feriti in codice rosso

Le nostre iniziative