La Nuova Sardegna

Olbia

Il pm: «Rinvio a giudizio per l’avvocato»

di Tiziana Simula
Il pm: «Rinvio a giudizio per l’avvocato»

Il dirigente dell’ufficio legale del Comune Stefano Forgiarini è accusato di aver usato l’auto di servizio per fini privati

26 maggio 2018
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ARZACHENA. Avrebbe utilizzato l’auto di servizio intestata al Comune di Arzachena per fare tutti i giorni la spola tra casa e ufficio. Ma anche per andare nei centri commerciali e in palestra. Insomma, sarebbe salito a bordo della Opel Corsa «in maniera continuativa e sistematica per fini personali». Non solo. Si sarebbe anche assentato dal posto di lavoro, sempre per fini privati. Con queste accuse, la Procura di Tempio ha chiesto il rinvio a giudizio di Stefano Forgiarini, 53 anni, responsabile dell’ufficio legale del Comune. L’ex procuratore facente funzioni Gianluigi Dettori contesta all’avvocato Forgiarini, iscritto all’albo speciale del Foro di Tempio, e assistito dal collega Roberto Piga, i reati di peculato e truffa.

L’indagine. I fatti contestati risalgono al 2017. L’indagine, particolarmente accurata, con tanto di gps installato a bordo dell’auto e pedinamenti durati più di un mese, era scattata in seguito a un esposto-denuncia ed era stata condotta dalla guardia di finanza di Olbia. Il dirigente dell’ufficio legale era stato sospeso per qualche giorno dal servizio e poi reintegrato dal giudice che aveva revocato il provvedimento. L’inchiesta si è conclusa e il pubblico ministero chiede ora per Forgiarini il rinvio a giudizio.

Peculato e truffa. Secondo le accuse, l’avvocato, in qualità di dirigente dell’ufficio legale del Comune, avendo nella sua disponibilità per ragioni di lavoro l’auto di servizio, l’avrebbe usata sistematicamente per finalità attinenti alla sua vita privata. Dalle indagini delle Fiamme gialle era emerso che, oltre a fare avanti e indietro tra Arzachena (dove lavora) e Olbia (città nella quale è domiciliato) a spese del Comune smeraldino, utilizzasse la macchina per qualsiasi ragione personale.

Ma l’attenzione degli investigatori non si è fermata solo al bene di servizio, secondo il pubblico ministero, illecitamente usato. La Procura di Tempio lo accusa anche di assenteismo, «allontanandosi dal posto di lavoro per fini privati».

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