La Nuova Sardegna

Olbia

La strada di Monte Pino crollata nell'alluvione: ruspe e camion al lavoro

Dario Budroni
La strada di Monte Pino crollata nell'alluvione: ruspe e camion al lavoro

L’intervento terminerà nell’agosto 2019. Nel 2013 il cedimento causò la morte di tre persone

22 giugno 2018
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OLBIA. Ruspe, camion e montagne di sabbia. La strada che corre sulle pendici di Monte Pino è un cantiere ben avviato. I lavori sono cominciati a inizio maggio e potrebbero finire anche un mese prima del previsto, cioè nell’agosto del 2019 e non più a settembre. L’impresa Imp di Carloforte, che aveva vinto l’appalto, schiaccia il piede sull’acceleratore e si impegna a restituire il prima possibile alla Gallura una strada nuova e soprattutto sicura. La notizia del via dei lavori era stata accolta con grande soddisfazione in tutto il territorio, dopo anni di rinvii, iter burocratici chilometrici e proteste. Il tratto della provinciale 38, che collega Olbia con Tempio, è chiuso dal 18 novembre del 2013, quando la potenza del ciclone Cleopatra aprì una voragine causando la morte di tre persone. Le loro auto, in fondo al cratere, sono state recuperate dopo l’apertura del cantiere finanziato dall’Anas con circa 6 milioni di euro.

Cantiere ben avviato. Il consigliere regionale del Pd Giuseppe Meloni, che nel corso degli anni aveva presentato una serie di interrogazioni alla Regione per denunciare i ritardi, continua a vigilare sul cantiere. «I lavori sono ben avviati – spiega Meloni –. Dall’Anas mi è stato detto che il tempo di intervento è di 476 giorni e che le operazioni, salvo intoppi, dovrebbero concludersi entro il 12 agosto del 2019. Insomma, dopo anni di attese finalmente si vede la luce. E mi risulta che l’impresa che ha vinto l’appalto stia correndo e che stia lavorando molto bene».

L’intervento. Gli operai sono al lavoro lungo l’intero tratto interrotto e soprattutto all’altezza della voragine. «Qui non saranno impiantati dei tubolari ma sarà realizzato una sorta di ponte», spiega ancora il consigliere Giuseppe Meloni. In programma anche altri interventi di adeguamento e di rifacimento delle opere idrauliche. Quello di Monte Pino è l’ultimo dei 51 interventi programmati dall’Anas nell’ambito del ripristino dei danni dell’alluvione. Una svolta dopo un lungo periodo di sequestro da parte della magistratura e mesi passati in attesa di autorizzazioni e via libera dei diversi enti.

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