La Nuova Sardegna

Olbia

In giro per Olbia col lanciafiamme: «Negli Stati Uniti è solo un gioco»

Tiziana Simula
In giro per Olbia col lanciafiamme: «Negli Stati Uniti è solo un gioco»

Si difende davanti al gip l’americano arrestato dai carabinieri. Confermata la misura in carcere

26 giugno 2018
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OLBIA. Era ansioso di parlare col giudice Robert Maxwell Craddok, 30 anni, cittadino americano. Di spiegare perché se ne andasse in giro con un lanciafiamme in spalla, lui che con quell’aggeggio sputa fuoco era partito dagli Stati Uniti e aveva attraversato indenne i raggi x degli aeroporti di Londra e Parigi.

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«Da noi non è un’arma da guerra, è un gioco che viene venduto anche ai ragazzini. Pensavo fosse legale anche qui, in Italia», ha detto il giovane skipper al gip che l’ha interrogato ieri nel carcere di Nuchis, dov’è rinchiuso da sabato 23 giugno, da quando è stato fermato e arrestato dai carabinieri del Reparto territoriale di Olbia. E in cella, l’americano, ci dovrà rimanere. Perché al termine dell’interrogatorio, il gip del tribunale di Tempio Andrea Pastori, dopo aver convalidato l’arresto, ha disposto la misura cautelare in carcere.

Avrebbe dovuto trascorrere una vacanza in Sardegna con un gruppo di amici con i quali aveva affittato un’imbarcazione. È finito invece in carcere mentre si trovava nella Marina di Olbia, dopo che, in tutta tranquillità, stava salendo col lanciafiamme in spalla su una navetta con destinazione Portisco dove avrebbe dovuto partecipare a una festa: alla vista dell’ arma l’autista, spaventato, si è rifiutato di farlo salire, lasciandolo a terra. «Mi dispiace averlo spaventato, non volevo fare del male a nessuno», ha spiegato Maxwell Craddok, assistito dall’avvocato Cinzia Tirozzi, rispondendo alle domande del gip e del pubblico ministero Ilaria Corbelli (che ha richiesto per lo skipper la custodia cautelare in carcere). Presente anche un’interprete, non sapendo una parola di italiano.

Robert Maxwell Craddok, nessun precedente di polizia, in tasca una laurea, si è detto molto stupito dell’arresto. «È un grosso equivoco, negli Stati Uniti lo vendono anche ai ragazzini, lo usiamo per divertimento», ha continuato a ripetere al giudice. Ha spiegato di aver acquistato il prodotto promozionale della Tesla per 500 dollari quando il patron Elon Musk l’ha lanciato sulla rete. Una moda a cui non ha voluto rinunciare. Col lanciafiamme si è imbarcato con destinazione Parigi e Londra, attraversando senza problemi i controlli. «Sono arrivato qui e sono stato arrestato, non sapevo di fare una cosa illegale». Ma la sua versione e la strenua difesa del suo avvocato non sono bastati a far cambiare idea al giudice. Che ha confermato il carcere.
 

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