La Nuova Sardegna

Olbia

Vigne, alberi e strade bilancio gravissimo

di Angelo Mavuli
Vigne, alberi e strade bilancio gravissimo

Danneggiato anche il tetto della caserma dei vigili del fuoco

26 giugno 2018
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TEMPIO. All’indomani della tempesta di grandine che, nel pomeriggio di domenica, ha investito Tempio e il suo agro su un fronte di otto-dieci chilometri, prosegue la conta dei danni. “Che appaiono gravissimi”, così come lo stesso segretario zonale della Coldiretti di Tempio, Enrico Pischedda, ha segnalato con una nota ufficiale al Comune e agli Uffici regionali locali dell’Argea e di Laore. «Da una prima valutazione - dice Pischedda -, i danni sono tanti. Vigne e frutteti dannneggiati in diverse località come, Vel di Cosu, Santa Lucia, Castiglia, Massima, La Trinitai e in molte altre ancora. Risparmiate invece Nuchis, Luras e Calangianus. da dove finora non sono giunte segnalazioni». Meno problematica ma notevole la conta dei danni in città, dove la prima emergenza si è registrata, ( incredibili a dirsi), nella caserma dei vigili del fuoco che da tempi lunghissimi ormai, attende il rifacimento del tetto, ritardato, si mormora in città, da questioni di primogenitura politica. Tragicomica circostanza se non ci fosse, invece, da preoccuparsi e irritarsi molto. La tempesta di grandine ha riportato alla ribalta della cronaca anche la tormentata e popolosa via Graziani nel quartiere Poi, sotto cui scorre anche un fiume tombato, già investita e sconquassata il 3 settembre del 2012 da una bomba d’acqua. Domenica, su via Graziani, proveniente da Murino e dai quartieri alti attorno all’ospedale, si sono riversate tonnellate di grandine e detriti, che hanno danneggiato il manto stradale e che si sono fermati a metà del percorso. Per liberarla e renderla agibile, una ruspa della protezione civile ha lavorato sino a notte. Un altro danno, anche questo più volte annunciato, si è verificato per una pozzetta non funzionante a dovere “per una serie di presunte inadempienze da parte del Comune”, in via Tagliamento di fronte all’ingresso dell’abitazione dei coniugi Carolina Tavelli e Natale Paolo Ghiani, invasa dalle acque che la pozzetta non smaltiva. Ieri Carolina Tavelli ha annunciato la presentazione di un esposto alla Procura in aggiunta ad altri. «Segnaliamo da anni sempre per iscritto e sempre totalmente inascoltati - si legge in una loro nota -, il problema della pozzetta. L’ultima volta, ancora inascoltati, lo abbiamo fatto il 23 marzo scorso quando dovettero intervenire, come oggi, i vigili del fuoco. Ci chiediamo cosa deve ancora succederci perché il Comune ponga rimedio». Stesso cronico mal funzionamento delle pozzette in Via Vittorio Veneto di fronte alla Pizzeria Bosco e all’ingresso agli scantinati dello Spazio Faber, la cui porta in vetri è stata sfondata dalla forza dell’acqua.(a.m.)



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