La Nuova Sardegna

OLBIA. La morte di Gianluca Carta è una tragedia che ha sconvolto tutta la comunità. Giovane molto conosciuto, padre di famiglia, un ragazzo sempre pronto a tendere la mano al prossimo. Fatale per lui lo schianto in moto di domenica mattina, lungo la strada panoramica tra Olbia e Golfo Aranci, ai piedi della collina di Suiles. E così adesso la Gallura si prepara a dirgli addio. I funerali del 34enne nuorese, ma gallurese d’adozione, si svolgeranno oggi 19 settembre a Telti, alle 11 nella chiesa di Santa Vittoria.

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Inizialmente i funerali erano stati programmati per ieri pomeriggio, ma per via di un esame del corpo disposto dal magistrato, nell’ospedale di Sassari, la famiglia ha dovuto rinviare a oggi l’ultimo addio a Gianluca. Un esame di rito, comunque, disposto per eliminare qualsiasi dubbio sulle cause morte del centauro 34enne. È comunque praticamente certo che Gianluca Carta abbia perso il controllo della sua Kawasaki, con tutta probabilità in fase di rientro da un sorpasso o per via di un improvviso ostacolo. Escluso il contatto con altri mezzi. Lo schianto contro il guardrail è stato fatale. Gianluca Carta è morto sul colpo, mentre la moto ha continuato la sua corsa scivolando sull’asfalto per oltre 100 metri. Nell’impatto Carta ha anche perso il suo casco, che è finito in fondo a una cunetta. Inutili i tentativi di rianimarlo. Ci aveva provato innanzitutto un turista francese, di professione medico, che percorreva la stessa strada. Poi l’arrivo del 118. Ma niente da fare. Alla fine il corpo di Gianluca Carta è stato coperto con un lenzuolo bianco.

Sul posto anche i carabinieri, la polizia e i vigili del fuoco. Il giovane, di Nuoro, viveva da parecchi anni in Gallura. Lavorava nel negozio di elettronica Unieuro, nel centro commerciale Auchan di Olbia. Aveva un figlio di 10 anni, avuto da una precedente relazione, e una bimba di pochi mesi, avuta dalla moglie Federica Pirina, di Telti. Ed è proprio Telti il paese in cui Carta aveva deciso di vivere, insieme alla moglie e alla figlia. Grande appassionato di moto, aveva fondato il club «Blues brothers bikers» del quale era anche il presidente. (d.b.)