La Nuova Sardegna

Olbia

La coop: abbiamo rispettato le regole

La coop: abbiamo rispettato le regole

La replica della Mimosa: «Inutili tutti i tentativi per risolvere le controversie»

20 settembre 2018
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BORTIGIADAS. La cooperativa “La Mimosa di Bortigiadas” (messa sotto accusa dalla Fp Cgil dopo i licenziamenti di due sorelle e della figlia di una di loro) si difende.

Parla pubblicamente per la prima volta e lo fa a nome di tutti i soci. Non solo. Dice anche di valutare il ricorso alle azioni legali per difendere la propria immagine nelle sedi opportune.

Il suo pensiero viene reso noto attraverso un comunicato, con il quale interviene sulla vicenda dei recenti licenziamenti delle tre dipendenti che appartengono alla stessa famiglia.

«Alla luce degli articoli di stampa - si legge testualmente-, verificata l'inattendibilità e la falsità delle dichiarazioni in essi contenute e ritenendole altamente lesive della dignità e della professionalità nonché dell'onestà dei dipendenti e soci della stessa cooperativa, certi di aver agito con pieno senso di responsabilità e rispetto delle regole nonché del dettato statutario e delle norme del diritto civile e del lavoro; altrettanto consapevoli di aver mantenuto fino all'ultimo un comportamento e un atteggiamento volti al componimento delle controversie senza, peraltro, ottenere nessun riscontro positivo da parte delle licenziate; riscontrando, infine, dalla lettura dei vari articoli di stampa un intento diffamatorio e volto a mantenere nei confronti della nostra cooperativa atteggiamenti protervi ed arroganti».

La cooperativa che gestisce la casa di riposo (18 gli anziani che vivono qui stabilmente, tre invece rientrano a casa la sera) rigetta dunque le accuse, mentre la Funzione Pubblica Cgil continua a chiedere una mobilitazione forte «su questa incredibile vicenda». Luisella Maccioni, nell’ultima nota sindacale, ha anche sollecitato «un intervento deciso da parte dell’Osservatorio delle Cooperative e delle associazione delle cooperative. Il comportamento de “La Mimosa” - ha ripetuto la segretaria territoriale della Fp Cgil - non può infatti essere minimamente tollerato». (s.d.)

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